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MADDALONI- A mali estremi, estremi rimedi? La risposta sembra essere affermativa. L’appalto per la sosta a pagamento (nonostante la raffica di annunci al ritmo di uno ogni 15 giorni) non parte. E questa si che sarebbe un riordino dell’anarchia. Lo street control funziona a singhiozzo. Arrivano dunque i paletti, e in contemporanea si sperimentano gli addirittura gli archetti permanenti (orizzontali o verticali) fissati ai palazzi. Sono dei veri e propri «respingenti di veicoli». E sono l’ultima frontiera contro le auto in divieto di sosta. Scelti, e soprattutto autorizzati, nuovi sistemi di arredo urbano contro il parcheggio senza regole non solo nel centro storico.  Su quella che sembra un rimedio e non la soluzione, ecco il pensiero del sindaco.

Andrea De Filippo

Sono utili?

Non si può cedere al cospetto dell’«occupazione permanente di suolo pubblico».

Ma questo è un fenomeno molto diffuso e pervasivo?

Appunto. Al cospetto di un fenomeno così aggressivo e socialmente insostenibile abbiamo l’obbligo morale e legale di assicurare la libertà di movimento ai cittadini, il diritto alla circolazione stradale senza pericoli e impedimenti, il rispetto dei passi carrabili e i diritti degli esercenti che pagano l’occupazione di suolo pubblico. Non si può assistere a scene di persone o negozi murati vivi o ostaggio delle auto in sosta.

La risposta è la blindatura?

La risposta è la dissuasione. Ma per sdradicare usanze acquisite in anni di anarchia e di sosta fai date, serve anche la dissuasione fisica. Non si contano le segnalazioni di persone rimaste intrappolate grazie alle auto in sosta come è accaduto spesso in via Ponte Carolino, via Bixio, via San Francesco d’Assisi, via Santacroce, via Pignatari e in tutto il centro storico. Le autorizzazioni sono concesse se una strada a doppio senso è trasformata giocoforza  a senso unico alternato dalle auto parcheggiate. Un capitolo a parte è la soste selvaggia sui marciapiedi che cancella persino il diritto alla circolazione pedonale.

Ma il paletti da soli non bastano…

Certo che serve altro. In attesa di ristrutturare gli organici della Polizia Municipale, c’è una da affrontare una questione di civiltà, di decoro e soprattutto di tutela dell’ordine pubblico. In ossequio allo spirito del nuovo codice della strada, in discussione in Parlamento, siamo convinti che l’occupazione arbitraria degli spazi pubblici e di quelle aree, dove diventa difficile camminare a piedi, si configuri un atto di violenza privata. Quindi via ai paletti e archetti regolamentati e autorizzati per tornare a casa liberamente con l’auto, per aprire la porta del negozio o per aprire quella del basso. Si tratta di nuove autorizzazioni, tutte monitorate dalla Polizia Municipale, per costringere gli automobilisti a non occupare l’area calpestabile.

Redazione