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MADDALONI- Sicurezza urbana e arte dell’arrangiarsi. Le telecamere che dovrebbero garantire la «videosorveglianza lungo le principali arterie cittadine» sono un paradosso: montate da anni; funzionanti in parte o a singhiozzo (vedasi via Rapillo); installate ma mai entrate a regime. Alcune poi sono come i carrarmati di Mussolini: spostate, puntate e schierate a secondo dei bisogni. Poi in alcuni casi sono state sabotate: soliti ignoti hanno razziato gli occhi elettronici messi a guardia, con notevole successo, su via Rapillo, trasformando una megadiscarica che costeggia il cimitero e collega Maddaloni con Montedecoro, in un’area più che decorosa. Pertanto, visto il furto e per non abbassare la guardia, sono state smontate le telecamere in via Caudina (ancora non in funzione) e posizionate a guardia della periferia. Adesso, si ricomincia: sono 32 gli occhi elettronici che debbono essere rimessi in funzione. «E’ questo –commenta il vicesindaco Gigi Bove- il primo intervento che deve essere messo a punto con la digitalizzazione degli uffici comunali. La sicurezza urbana, che non può prescindere dalla collaborazione con le forze dell’ordine e gestita sotto la guida dei responsabili della pubblica sicurezza del territorio, deve ripartire con la riattivazione della vigilanza in remoto delle strade. Non sarà facile ma è un altro percorso necessario per risalire la china».

Redazione