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Anche il cielo ha pianto ieri per l’addio del mitico Antonio Angarella, alias “O Professore”. Lacrime e commozione hanno prevalso durante l’omelia funebre che si è svolta presso la Chiesa Annunziata, nel centro storico della città. Quel centro storico che frequentava tutti i giorni per tutto il giorno ed aveva assunto le sue sembianze, così misterioso, affascinante, rivoluzionario, colto e pieno di storia.
“Resterai una leggenda” recita uno striscione affisso dai suoi giovani amici.

E si, perché “O Professore” amava frequentare i giovani ed il rispetto e l’amicizia che questi avevano nei suoi confronti era la naturale conseguenza del modo di essere di “Tony”, una persona perbene che voleva cristianizzare la socialdemocrazia. Senza essere mai pedante, parlava di politica, di filosofia e di storia, con la sua immancabile sigaretta fra le mani ed il Sole 24 che usava per proteggersi dal sole. Sempre elegante, con quei capelli ricci orizzontali ed i baffetti alla Charlie Chaplin.
Le lacrime di Antonio, di Peppe, di Fernando, di Angelo, di Michele, di Maura, di Francesco sono vive e attraverso il ricordo del personaggio “O Professore” vivrà in eterno. La leggenda di quell’uomo sempre elegante, con il giornale usato come parasole, la sigaretta in bocca ed i baffi di Chaplin.
Ah, un solo dubbio, ma poi, il Vescovo fece chiarezza a Maddaloni dimostrando il contrario?
Ciao Professó, la parte sana, sensibile e innamorata delle proprie radici non vi dimenticherà mai
Dario Bocchetti
PH Luigi Renga
 

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