00 5 min 6 mesi

Terza vittoria esterna consecutiva per gli azzurri in campionato (quarta considerando anche quella in Champion’s) ottenuta contro una Salernitana in crescita rispetto all’inizio di stagione, ravvivata dal recente avvento di Inzaghi in panchina (oggi centesima in A) che ha trasmesso quantomeno più grinta oltre al cambio tattico. Il 50enne tecnico piacentino opta per ben sei cambi rispetto alla larga vittoria infrasettimanale in Coppa Italia mentre Garcia cambia tre pedine, rispetto al pari interno con il Milan, inserendo Olivera, Anguissa ed Ostigaard per Rui, Elmas e Natan (quest’ultimo squalificato).

Ottimo approccio degli azzuri in gol dopo soli 13′

Davanti a sedicimilaottocentododici spettatori (molto meno rispetto ai pienoni del passato) i due presidenti Iervolino e De Laurentiis siedono accanto per stemperare il clima di tensione, così come aveva fatto Garcia sottolineando che non si deve parlare di guerre per una partita di calcio visto quelle reali di cui è pervaso il mondo. Il Napoli parte forte sin dalle prime battute, con pressing molto alto ed azioni rapide in velocità, creando due occasioni nei primi 5′ con Kvara e Raspadori, quest’ultimo ancora una volta preferito a Simeone. Al 13′ il pressing asfissiante porta i suoi frutti con Raspadori che insacca incrociando sul palo opposto, ben servito da Lobotka dopo un recupero palla sul versante destro (il precedente fuorigioco di Olivera non influente in quanto l’azione era terminata con il recupero precedente della Salernitana). Il Napoli potrebbe aumentare il proprio margine di distacco ma due interventi prodigiosi di Ochoa, su Politano e Raspadori, mandano a riposo le squadra con il minimo distacco.

Primo tempo chiuso con il minimo distacco grazie ad Ochoa

Secondo tempo che inizia senza sostituzioni e seguendo la scia del primo, ovvero con un Napoli padrone del campo ma che a sprazzi cala il ritmo e la concentrazione concedendo qualche ripartenza di troppo ai granata che, però, non riescono mai a calciare in porta malgrado la grinta e la buona volontà. Anzi, è ancora il Napoli a sfiorare il raddoppio prima con il palo di Politano al 50′ e poi al 61′ con Zielinski ribattuto ancora una volta dall’ottimo Ochoa.

Dal 68′ girandola di cambi

Al 68′ Garcia effettua i primi cambi, sia per dare maggiore linfa ai suoi che per concedere minuti di riposo con vista Champions, inserendo Simeone ed Elmas per Raspadori e Kvara. Allo stesso minuto anche Inzaghi effettua ben tre cambi che non sortiscono gli effetti sperati. Non si registrano grandi emozioni ed occasioni fino al 82′ quando Elmas fa il “Kvara” e, dopo una serie di finte, calcia tra una selva di gambe infilando Ochoa che, stavolta, non riesce a compiere il “miracolo”. Gol che chiude definitivamente la partita mantenendo il Napoli in zona Champions e lasciando la Salernitana in fondo alla classifica. Napoli già proiettato alla gara interna di Champions contro l’Union Berlino che potrebbe valere “quasi” gli ottavi di finale per gli uomini di Garcia che, in barba alle critiche e agli hashtag, continua il suo lavoro che sta portando punti e progressi, anche se lenti ma ci sono.

foto @sscnapoli

TABELLINO

Salernitana (4-2-3-1): Ochoa 7; Mazzocchi 5,5 (36′ st Botheim s.v.), Fazio 5 (23′ st Daniliuc 5,5), Pirola 5,5, Bradaric 6; Legowski 6,5 (23′ st Bohinen 6), Coulibaly 6,5; Tchaouna 6, Dia 6,5, Candreva 5.5 (31′ st Kastanos 6); Ikwuemesi 6 (23′ st Stewart 6). A disp.: Fiorillo, Costil, Sambia, Bronn, Lovato, Martegani, Maggiore. All.: Filippo Inzaghi 6

Napoli (4-3-3): Meret 6; Di Lorenzo 6, Ostigard 6,5, Rrahmani 6,5, Olivera 6,5; Zielinski 6 (41′ st Cajuste s.v.), Lobotka 7, Anguissa 6,5; Politano 6 (31′ st Lindstrom 6), Raspadori 7 (23′ st Simeone 6), Kvaratskhelia 6,5 (23′ st Elmas 7). A disp.: Contini, Gollini, Juan Jesus, Mario Rui, D’avino, Zanoli, Demme, Zerbin, Gaetano. All.: Garcia 6,5

Arbitro: Rapuano

Marcatori: 13′ Raspadori (N), 37′ st Elmas (N)

Ammoniti: Mazzocchi (S), Di Lorenzo (N)

Nello Ferraro