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In una società avanzata tecnologicamente e culturalmente si registrano, purtroppo, ancora dei casi di discriminazione nei confronti di giovani autistici. Su segnalazione di Angioletto Fusco, più volte impegnato nel sociale e in attività di volontariato, abbiamo accolto le grida disperate della famiglia Valentino. Ad accoglierci sull’uscio di casa, la mamma del giovane Giancarlo, Maria Caporale, ragazzo autistico al quale sono negate le attività quotidiane e l’assistenza necessaria per incapacità dei comuni operanti nel settore dell’ambito sociale C2. Affranta non solo dal problema del figlio, la donna (tra l’altro è anche gravemente malata di leucemia) ha supplicato quasi l’intervento di chi è preposto per donare un sorriso e una speranza in più a Giancarlo. Ci spiega che tutto ebbe inizio 10 anni fa quando il figlio Giancarlo, appena maggiorenne iniziò a frequentare un centro, “Il Castagno” sito ad Arpaia, ove con l’ausilio di assistenti e operatori sociali, sociologi, animatori ed educatori si dilettava in attività ludiche, lavorative, in palestra e in sale pulifunzionali. Tutto ciò era consentito data la patologia di Giancarlo e dei ragazzi che come lui necessitavano di un aiuto per intrattenere il loro tempo. Circa 3 anni fa però, il comune di Maddaloni, allora capofila dell’ambito che comprendeva tra l’altro i comuni di San Felice a Cancello, Santa Maria a Vico, Valle di Maddaloni, Cervino ed altri comuni della Valle di Suessola, fu isolata dagli altri sindaci dei comuni della stessa fascia e fu scelto il comune di Santa Maria a Vico come sostituto. Ciò comportò dei danni al bacino d’utenza dei comuni della fascia C2 poichè le ore dedicate ai bisognosi nella sopracitata comunità furono quasi dimezzate, da 6 giorni si passò ai soli 4. Inizia dunque il lungo calvario di Giancarlo e della sua famiglia ma anche di coloro come lui bisognosi di tali attività, che culmina nella primavera di quest’anno quando ad un certo punto fu negata loro la possibilità di poter frequentare il centro ad Arpaia, per motivi ad oggi ancora del tutto chiari. Infatti alla mamma di Giancarlo, agli inizi di Aprile, arrivò per posta una missiva della Gesco, associazione che si occupa della gestione de “Il Castagno”, che affermava che il rapporto tra loro e la famiglia Valentino si interrompeva per conclusione del rapporto di convenzione con l’ambito di riferimento. A tale missiva non ne seguì ulteriore nè tantomeno sono arrivate delle spiegazioni dal Comune di Maddaloni, al quale spetterebbe far luce su tale situazione. Noi di Maddaloni News accogliamo le richieste della mamma di Giancarlo che ha chiesto di poter incontrare il Commissario Benedetto Basile per spiegare la situazione e trovare insieme una soluzione, poiché il figlio autistico ha bisogno di assistenza pubblica data l’impossibilità economica di garantire lui un’assistenza privata. Accorati alla richiesta di Maria, anche noi di Maddaloni News chiediamo delucidazioni in merito al Commissario Benedetto Basile affinché possa prendere a cuore questa proposta e incontrare la famiglia Valentino.
Luigi Razzano
 

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