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Il capitano del Napoli saluta i suoi tifosi nella sua ultima gara al Maradona con la maglia azzurra. Gol numero 122, l’abbraccio dei compagni, il trofeo consegnatogli della società e il discorso emozionante ai tifosi

Un occhio al campo, perché se è vero che il Napoli non ha nulla più da chiedere a questo campionato – se non blindare definitivamente il terzo posto -, dall’altra parte c’è un Genoa in piena lotta per la salvezza. L’altro di occhio non può non concentrarsi Lorenzo Insigne, che nel match col Grifone ha indossato per l’ultima volta la maglia azzurra e la fascia da capitano davanti ai suoi tifosi, in quello stadio una volta “San Paolo” e oggi “Diego Armando Maradona” che ha osservato le sue gesta negli ultimi 10 anni.

INSIGNE DAY

Già ieri, nel quartiere La Loggetta, dove c’è la sede degli Ultras ’72, la parte più calorosa della Curva B l’ha premiato con una targa. Prima del match contro i liguri, Insigne è stato accolto dalla sua famiglia e dai suoi compagni di squadra, mentre il presidente Aurelio De Laurentiis e mister Luciano Spalletti gli hanno consegnato un trofeo celebrativo. Non solo, il capitano ha ricevuto anche una targa e un quadro interattivo che gli consentirà di rivivere tutte le immagini più emozionanti della sua carriera nel Napoli e scoprire i tanti video di messaggi da parte di amici e compagni di squadra. Altre immagini sono state proiettate sui maxi-schermi dello stadio: in video con i momenti e i gol in azzurro. Centoventidue in 433 presenze, secondo miglior marcatore della storia del Napoli alle spalle solo di Dries Mertens. Proprio il belga gli ha consegnato una maglia con una dedica: “433 presenze che hanno arricchito la storia azzurra con generosità e passione. Grazie Capitano“.

Sempre prima del match, Insigne si è rivolto ai tifosi, senza riuscire a trattenere le lacrime: “Ciao a tutti, come ben sapete con le parole non sono bravo ma ho scritto qualcosa. La sola cosa da dire adesso è grazie ad una città che mi ha dato forse tutto. Sono nato e maturato qui con voi, abbiamo gioito, sofferto e litigato come una enorme famiglia. Mi sono sentito accolto e amato dalla gente della mia terra, stare a Napoli è stata una meravigliosa esperienza ed una grossa responsabilità che ho accettato con amore e fierezza. Ogni addio lascia l’amaro in bocca, lasciare Napoli significa lasciare casa con la consapevolezza che mi mancherà sempre.

Ricorderò sempre i momenti indimenticabili, ho sempre dato tutto ma la vera partita che non vedrà mai il risultato l’abbiamo giocata insieme. Grazie a tutti i tifosi nel mondo, ai compagni che hanno reso tutto più semplice rivelandosi anche grandi amici, grazie all’intero staff, ai mister che hanno avuto cura di me, alla società che ha reso possibile tutto. Un grazie alla mia famiglia, forza Napoli sempre“.

LA PARTITA

Ritmi alti fin dai primi minuti, nonostante il gran caldo. Il Genoa ha bisogno di punti e la prima occasione è di Yeboah: solo la traversa gli impedisce il gran gol. Il Napoli cresce alla distanza e prende in mano il controllo del match. Ci pensa il solito Osimhen a portare la gara dalla parte degli azzurri col l’ennesimo gol di testa della stagione. I partenopei potrebbero già andare al riposo con più di un gol, se non fosse per qualche occasione di troppo sprecata.

Nella ripresa il Napoli continua a condurre i giochi, mentre l’unica occasione del Grifone è il gol divorato da Portanova. Da quel momento in poi in campo ci sono sono gli azzurri. Insigne trova l’ultima rete in maglia azzurra – prima sbaglia il rigore, poi ripetuto batte Sirigu; a dieci dalla fine gran gol di Lobotka con un tiro dal limite. Genoa con un piede e mezzo in Serie B, giro di campo di Insigne al termine della gara sulle note de ‘O surdato ‘nnammurato.

TABELLINO

Napoli (4-2-3-1): Ospina; Di Lorenzo, Rrahmani, Koulibaly, Mario Rui (73′ Ghoulam); Anguissa (83′ Demme), Fabian (73′ Lobotka); Lozano, Mertens (73′ Zielinski), Insigne (88′ Elmas); Osimhen
A disposizione: Meret, Malcuit, Juan Jesus, Politano, Ounas, Petagna, Zanoli All. Spalletti

Genoa (4-2-3-1): Sirigu; Hefti (56′ Ekuban), Ostigard, Bani, Criscito; Galdames (74′ Melegoni), Badelj (24′ Frendrup); Gudmundsson (74′ Destro), Amiri, Portanova (56′ Hernani); Yeboah
A disposizione: Semper, Vodisek, Masiello, Vasquez, Ghiglione, Cambiaso, Rovella All. Blessin

Arbitro: Fabbri di Ravenna Var: Abisso Avar: Maggioni
Reti: 33′ Osimhen 66′ Insigne (rig.) 81′ Lobotka
Ammoniti: Galdames (G), Lobotka (N)
Angoli: 9-2
Recupero: 5′ p.t., 0′ p.t.

Luigi Ottobre