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Foto: © Uefa.com
Osimhen marca la rete del pareggio. Tutto rimandato al ritorno

Notte di Champions al Diego Armando Maradona. Gli Azzurri, col vestito bello, affrontano un Barcelona, lontana copia dei formidabili blaugrana. Di fronte, la squadra campione della Serie A e i campioni della Liga; due compagini, che però oggi soffrono nei propri campionati.

Il Napoli si affida all’usato sicuro: 10 undicesimi di scudettati dello scorso anno, con Cajuste, unico inserimento anche forzato dopo l’esclusione di Zielinski dalla lista per la Champions. Meret, tra i pali; la difesa torna a quattro con capitan Di Lorenzo ed Olivera, sulle fasce con Rrahamani e Juan Jesus centrali; Anguissa e Cajuste, sono gli alfieri a centrocampo, con Lobotka che torna al centro del villaggio azzurro; torna dal primo Osimhen, vice campione d’Africa, al centro dell’attacco con Politano e Kvaratskhelia esterni d’attacco. Questa la prima formazione scelta da Francesco Calzona, per il suo ritorno/debutto, questa volta come primo allenatore, sulla panchina del Napoli.

Anche Xavi si affida all’undici dei titolarissimi; trova spazio il sedicenne Lamine Yamal schierato come ala destra.

Parte forte il Barcelona. Ed è proprio Yamal che al nono impegna da fuori Meret, che si fa trovare pronto. Bravo il portiere del Napoli anche a fermare Lewandoski da ottima posizione al 21′ e Gundogan al 23′.

Col passare dei minuti, il Napoli guadagna campo e inizia ad affacciarsi all’area del Barca, con più insistenza dopo la mezz’ora, creando anche diverse difficoltà ai blaugrana, non più impeccabili soprattutto in fase di disimpegno.

PARITA’ AL 45ESIMO

Nessuna novità al rientro dagli spogliatoi, il Napoli riprende con lo stesso piglio con cui aveva terminato la prima metà del match. Quindici minuti e il Barcelona riprende il bandolo della matassa.

Al 60′ dopo una trama ragionata, arriva il goal del Barca

NAPOLI SOTTO, LEWANDOSKI BUCA MERET

Pedri fa passare la palla in mezzo alle gambe di Di Lorenzo, trova in verticale Lewandoski, che di piatto trafigge Meret.

Seppur timida, c’è la reazione del Napoli, con un ottimo dialogo a destra tra Di Lorenzo e Politano; a sinistra con i subentrati Lindstrom (per Kvaratskhelia) e Traoré (per Cajuste).

Buon momento per il Napoli, che con piglio cerca di guadagnare campo.

OSIMHEN LA METTE IN PARI

Dalla panchina sono pronti a subentrare Simeone e Raspadori. Osimhen sente di dover uscire, ma vuole a tutti i costi marcare il tabellino. Zambo Anguissa fa filtrare la sfera per Osimhen, che controlla in area prendendo posizione su Iñigo Martínez, si gira e batte Ter Stegen con il destro: il Napoli pareggia, 1-1 al Maradona.

Spinge il Napoli, con una grande imbucata di Lobotka che costringe Christensen al giallo. Il Napoli è padrone del campo; i subentrati rappresentano la marcia in più con freschezza ed energia. Spinge anche il Maradona, che si infiamma.

L’ultimo brivido però è per il Napoli, con Gurgodan che non trova la porta al 95′.

TUTTO RIMANDATO AL RITORNO

Sarà il match di ritorno a stabilire il discorso qualificazione. Osimhen sarà sicuramente l’unico rammarico di Mazzarri. Non solo per il goal, ma perché è punto di riferimento per le azioni di attacco, capace di conquistare metri e palla, anche nelle azioni più sporche. Ottimo l’inserimento di Lindstrom, su tutti i subentrati, che comunque hanno aggiunto brillantezza ed esploisività al gioco azzurro.

Dopo un avvio timido, forse anche perché sqaudra ed allenatore hanno avuto poco più di 24 ore per praparare il match, il Napoli è salito di livello man mano. Cura Champions o cura Calzona, dopo mezz’ora si sono riviste le sovrapposizioni di Di Lorenzo e Olivera; Lobotka ha ripreso in mano le trame del gioco. Buoni gli spunti di Cajuste e qualche interdizione vecchio stampo di Anguissa. Presto per riaccendere le speranza, non tardi per seppellirle definitivamente.

TABELLINO

Napoli (4-3-3): Meret; Di Lorenzo, Rahamani, Juan Jesus, Olivera; Anguissa, Lobotka, Cajuste (68′ Traoré); Politano (7′ Raspadori), Osimhen (76′ Simeone), Kvaratskhelia (68′ Lindstrom).
A disposizione: Contini, Gollini, Natan, Mario Rui, Mazzocchi, Ostigard. Allenatore: Calzona

Barcelona (4-3-3): Ter Stegen; Loundé, Ronald Araujo, Inigo Martinez, Joao Cancelo; De Jong, Christensen (86′ Oriol Romeu), Gundogan; Yamal (80′ Raphinha), Lewandoski, Pedri (80′ Joao Felix).
A disposizione: Inaki Pena, Astralaga, Roque, Sergi Roberto, Casado, Lopez, Cubersi, Guiu, Fort Allenatore: Xavi

Arbitro: Zwayer GER Assistente 1: Lupp GER Assistente 2: Kempter GER Quarto Ufficiale: Jablonski GER Var: Dankert GER Avar: Storks GER
Reti: 60′ Lewandoski (B)
Ammoniti: De Jong (B), Martinez (B), Christensen (B)
Angoli: 7 a 4
Recupero: 0′ p.t., 4′ s.t.

Aniello Renga