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ROMA. “Il parco del Vesuvio brucia, colpito dalla mano assassina dei piromani e la gente è costretta a vivere in una nube di fumo o, peggio ancora, ad abbandonare le proprie case. Di chi la colpa? Che fine hanno fatto la storica efficienza della Protezione Civile e della Guardia Forestale, un tempo fiori all’occhiello del nostro Paese?”. Se lo chiede il senatore del gruppo Ala-Sc Pietro Langella, vicepresidente della commissione Bilancio, che poi aggiunge: “ciò che resta della Protezione Civile funziona, oggi, solo grazie ai sacrifici personali di quanti ne fanno parte. Ma è chiaro che, ridotti al lumicino i fondi ad essa destinata, vengano poi a mancare i mezzi necessari ad affrontare le emergenze che, in un territorio come il nostro, sono, ahinoi, all’ordine del giorno”. Langella punta il dito anche contro la “riorganizzazione” dei Forestali. “Hanno mantenuto i loro compiti istituzionali, oppure, dopo l’accorpamento con l’Arma, sono diventati…carabinieri?”.
“Non è possibile – prosegue ancora il parlamentare – che la gente debba subìre il Vesuvio anziché viverlo! Chiederò un incontro con il presidente del parco Agostino Casillo anche per capire che progetti ci siano per rendere realmente vivibili e usufruibili le nostre pinete, ma anche per capire se nei bilanci di previsione sia stata prevista la pulizia del sottobosco e quella delle strade di accesso al cono”.
“La domanda che mi pongo è semplice – conclude Langella – il parco è un peso oppure una risorsa? Possiamo farlo conoscere ai nostri figli o dobbiamo assistere alle sue deficienze e vederlo sparire tra le fiamme senza muovere un dito?”.

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