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MADDALONI/MARCIANISE- E’ cominciata la settimana santa. Ma all’Interporto Sud Europa non c’è traccia di pace sociale. Anche stamattina, riparte pacifica e determinata la protesta degli edili ancora esclusi da qualsivoglia piano di reintegro occupazionale. Al momento mancano risposta su come e quando i nuovi cantiere apriranno e su come e quando gli edili disoccupati (contro la loro volontà e pere cause di forza maggiore) torneranno in cantiere. Chiedono lavoro e non sussidi. Ma la loro via crucis, cominciata ad ottobre (grazie alla decisione di procederà alla rescissione dei contratti con le imprese affidatarie dei cantieri) è destinata a durare ancora a lungo. Ad una ad una sono cadute le promesse di reintegro entro fine gennaio. Poi tutto di è spostato a febbraio. Poi ancora è arrivato il ciclone giudiziario. E adesso anche le aziende (che hanno tutto pronto per avviare le attività) non sanno che fare. Altra stazione della “via crucis occupazionale” è fissata per mercoledì quando il sindaco di Maddaloni Andrea De Filippo ha convocato le parti sociali e l’Interporto Sud Europa. La speranza è che si riesca strappare una data certa di ritorno al lavoro oppure a fissare l’inizio di un cronoprogramma di riassunzione a scaglione delle maestranze. In questo cammino controcorrente, anche stamattina. al fianco degli edili ormai costantemente sorvegliati dalle forze dell’ordine ci sono i rappresentanti dell’Ugl.

Redazione