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NAPOLI- Una partita utile solo per cogliere buoni auspici e segnali confortanti. Ebbene un Napoli al piccolo trotto riesce a rimediare l’ennesima una figuraccia difensiva al novantesimo. Si giocava contro il rassegnato Chievo ma la testa era all’Arsenal. E come tutte le vigilie decisive per la stagione, si provano schemi e si scrutano segnali incoraggianti. Ebbene lo svarione difensivo finale ha fatto calare un’ombra su quanto di buono si era visto in precendenza. Salutata con soddisfazione la prima doppietta in carriera di Koulibaly, acquisita alla cronaca la buona tenuta di Chirches (ottimo e arruolabile per la sfida di giovedì), i segnali confortanti sono arrivati soprattutto dai difensori sotto processo nelle ultime uscite. Più che analizzare la prestazione urge valutare il tabellino dei singoli. Solito Insigne lezioso e poco determinante. Si accende a tratti ma senza brillare. Anche Ciro Mertens si è acceso a tratti ma con strappi e accelerazioni molto più decisivi. Fabian Ruiz non ha convinto: nessuno spunto, nessuna accelerazione, pochi recuperi e zero contributi in fase conclusiva. Tutti gli altri hanno confermato le attese. Se xc’è una costante è la scarsa forza di impatto e il poco peso nella fase di interdizione del centrocampo. Da sonora sgridata l’eterna amnesia difensiva finale, un vizio che è costa l’eliminazione dalla Champions League, qualche punto prezioso in campionato e qualche brutta figura nelle ultime uscite. Un lusso che non si potrà permettere nella partita della rimonta. Cosa rimane di questa partita? La doppietta di Koulibaly e la ripresa della corsa per la conferma della seconda piazza.

Redazione