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Da mesi si ripetono deplorevoli scene di abbandono rifiuti nei pressi dell’ingresso del luogo di fede sito in via Cancello. Mobili in disuso, vecchie statue ed anche carcasse di animali. Non c’è rispetto nemmeno per la casa del Signore

E’ un grido di allarme dettato dall’inciviltà e dall’incuria delle persone che sembrano non rispettare più nemmeno i luoghi sacri. A lanciare la triste accusa è don Antonio Travisio (nella foto in home per gentile concessione dello Studio Fotografico Cicchella di Maddaloni), giovane ed amatissimo parroco della Chiesa di Santa Sofia sita in via Cancello a Maddaloni. Una Chiesa diventata una sorta di piccola discarica a cielo aperto dove gli “zozzoni” di turno con costante regolarità depositano rifiuti di ogni genere, abbandonano mobili vecchi e qualche volta e capitata anche qualche carcassa di animale.

Foto per gentile concessione Studio Fotografico Cicchella di Maddaloni

In molteplici giorni della settimana, compresa la domenica, l’ingresso della Chiesa di Santa Sofia appare in condizioni di sporcizia e degrado. Una situazione diventata insostenibile ma soprattutto che fotografa il pessimo comportamento degli esseri umani, incuranti nel mancare di rispetto anche alla casa del Signore. Più volte, durante le sue seguitissime omelie, don Antonio ha cercato di sensibilizzare la popolazione e di arginare il deplorevole problema.

Foto per gentile concessione Studio Fotografico Cicchella di Maddaloni

Una situazione che non rende giustizia all’amorevole lavoro svolto in questi anni da don Antonio che ha permesso alla Chiesa di Santa Sofia di diventare anche un luogo di aggregazione per giovani e bambini. Purtroppo, anche domenica scorsa, la scena non è cambiata e all’apertura della Chiesa si sono presentate le scene di un film già visto. “Negli ultimi mesi abbiamo visto la situazione degenerare senza freni. La cosa è diventata una triste abitudine e mi chiedo – racconta uno sconsolato don Antonio Travisiocosa spinge la gente a certe azioni, già di per se illegali, che diventano ancora più sconcertanti quando avvengono all’ingresso di un luogo di fede. Tutti noi ci auguriamo di non vedere più certe scene che fanno tanto male sia agli occhi che all’anima“.

Vincenzo Lombardi