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MADDALONI- La questione della crisi numerica e organizzativa degli uffici comunali è tanto grave quanto taciuta. Fa arrabbiare i cittadini-utenti (oggetto di disservizi); fa mobilitare solo alcuni sindacati e fa zittire partiti e movimenti. Quando si tratta di rogne e problemi che riguardano atti e operati di attuali e passate amministrazioni, la politica (sempre alla spasmodica ricerca di visibilità) si defila. Chi non si sottrae al confronto è il CSA RAL Regioni Autonomie Locali- Associazione Sindacale dei dipendenti pubblici di enti regionali e locali. Del “caso Maddaloni” ne parliamo con Franco Notarstefano della Rsu aziendale.

Franco Notarsfetano (Csa-Ral)

Sempre peggio. L’immagine dei dipendenti comunali è costantemente offuscata: disservizi e ricorsi; mancanza di personale e pensionamenti…

Serve una premessa. In principio fu la Fornero, come se tutti mali dell’ Italia fossero riconducibili ai pubblici dipendenti e non, per fare un esempio, i 140 miliardi annui evasi e sottratti al fisco. Questo senza difendere a tutti i costi tutti i dipendenti. Alla Fornero si è aggiunto il blocco del turnover ed il blocco delle assunzioni che hanno provocato la mancanza di personale e l’invecchiamento di chi rimaneva. Poi è giunta la quota 100 che non ha previsto un piano nazionale di assunzioni che andasse a coprire i vuoti esistenti e quelli che si venivano a creare. Questo è quanto.

Ritornando a Maddaloni…

Ritornando a Maddaloni non si fa un concorso da più di 35 anni. L’unica e l’ultima volta che si tento’ era per 12 vigili. Il tutto si arenò per beghe politiche. La nostra classe politica che ha amministrato negli anni non ha avuto la lungimiranza, quando si poteva, di bandire concorsi per assicurare a Maddaloni nuovi dipendenti.

E fin qui, la mancanza di programmazione. Ma c’è stato dell’altro?

Poi si è pensato di iniziare a spostare i dipendenti da un ufficio all’altro creando ancora danni. Basti pensare che immediatamente prima la gestione De Filippo, l’ultimo sindaco ed i due commissari straordinari successivi hanno favorito una vera emigrazione dalla polizia municipale facendo trasmigrare una decina di vigili verso altri uffici. Nessuno parlò, né i giornalisti né le forze politiche. Favorirono addirittura anche l’ uscita di un dirigente. Nessuno parlò tranne due stupidi. Ora ci lamentiamo che mancano i vigili e mancano i dirigenti. Ma fateci il piacere.

E questa è la diagnosi di tutti i mali di programmazione e gestionale. Ma la corsa agli indennizzi come la spiegate?

Noi del Csa, da sempre, abbiamo avversato la scelta di privilegiare i dirigenti a scapito dei quadri intermedi; abbiamo avversato per esempio certe nomine al vertice della Polizia Municipale e in alcuni uffici. Lo abbiamo fatto in tempi non sospetti e controcorrente. Ora il dado è tratto: tornando all’attualità e alla corsa ai ricorsi, questa strada è stata già spianata e percorsa. Oramai il meccanismo è stato innescato e saranno gli altri a giudicare a partire dai Giudici del Lavoro. Io posso essere o non essere d’accordo. Ma sono altri che probabilmente hanno creato i presupposti.

Redazione