10 4 min 2 anni

La reginetta dei tormentoni estivi cerca di portare il sole anche all’Ariston nel Festival che riapre le porte al pubblico in sala. Dopo una pioggia battente di certificazioni oro e platino, dal 2018 ad oggi, Ana Mena, la più giovane tra i 25 Campioni in gara, debutta a Sanremo con “Duecentomila Ore”, brano scritto dall’amico Rocco Hunt con la zampino prezioso di altre due firme da hits come Federica Abbate e Zef. A soli 24 anni vanta numeri da capogiro come i cinque milioni e mezzo di ascoltatori mensili su Spotify e il miliardo e mezzo di views su YouTube. Ana Mena si sta affermando come una delle artiste più amate nella nuova scena pop e urban con un’importante allure internazionale grazie ai successi che sta ottenendo in America Latina, Francia e Italia, oltre che in Spagna. Ed è proprio nel suo paese d’origine che si è affermata non solo come cantante ma anche come attrice, prima recitando in programmi di successo sul piccolo schermo e poi conquistando anche il cinema dove ha debuttato con una parte nel film “La pelle che abito” di Pedro Almodóvar, insieme ad Antonio Banderas. Il debutto al prossimo Festival di Sanremo è come un cerchio che si chiude. “A casa mia – confessa Ana Mena durante l’incontro con i giornalisti – ha sempre comandato la musica italiana. Mio padre ne è letteralmente innamorato. Nel 2018 è arrivata la grande occasione di sbarcare nel vostro Paese grazie a Fred De Palma e al singolo “D’Estate non vale”. Un successo imprevisto che mi ha letteralmente stravolto. Poi ho conosciuto Rocco Hunt che è diventato una sorta di fratello acquisito. Con lui c’è sintonia, è stato anche in Spagna al compleanno di mio padre.”

La cover del brano che Ana Mena porterà al Festival

Sanremo 2022, oltre ad essere il più importante banco di prova è anche un sogno molto speciale che si realizza. “Mio padre mi ha trasmesso l’amore per il Festival. Lui adora i Ricchi e Poveri, i Matia Bazar e Mina. Essere su quel palco era un mio obiettivo da quando la mia musica è sbarcata in Italia. Non a caso ho voluto realizzare la versione spagnola di “Musica Leggerissima”, il grande successo della passata edizione. Il brano sta scalando le classifiche digitali ed è per me motivo di grande gioia anche perchè Colapesce & Dimartino sono stati gentilissimi nei miei confronti. Il “mio” Sanremo – continua la cantante spagnola – è fatto anche di canzoni entrate nel mio cuore come La Solitudinedi Laura Pausini, “La Nottedi Arisa e soprattutto “Canzone per Tedi Sergio Endrigo. Quest’anno, invece, il mio tifo è tutto per Gianni Morandi!”.

Ana Mena vista nello scatto di Attilio Cusani

A Sanremo72, Ana Mena porterà il latin-pop di “Duecentomila ore”, canzoncina destinata a conquistare subito le radio e i giovanissimi con un testo fatto di margherite da sfogliare, amori dannati e Cubalibre. “Sto già trascorrendo le mie notti insonni pensando al Festival. Un mix di emozioni che speriamo non influiscano negativamente sulla mia esibizione. Quello che mi travolge è sicuramente la felicità di essere a Sanremo. Sono convinta – sottolinea Ana Mena – che la canzone piacerà al pubblico e porterà tantissima energia”. I sogni della cantante nativa di Malaga, però non si ferma a Sanremo ma guardano già al futuro. “Sicuramente un album che mi manca tantissimo. Molti singoli di successo ma l’album è un progetto molto più affascinante. Poi c’è il sogno più grande di tutti: fare una fiction in Italia”.  

Vincenzo Lombardi