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MADDALONI- Comincia oggi la traversata del deserto per l’ex Cementir Italia. Cioè un percorso, formalmente già pianificato a tavolino, ma che sembrerebbe non avere, al momento, sbocchi certi per i dipendenti dello stabilimento di Maddaloni. Partiamo dalle corse quasi certe: da oggi, primo maggio 2018, prende vita “Maddaloni cementi srl” la società che raggruppa l’impianto di Maddaloni che di fatto diventa un ramo d’azienda, messo sul mercato, da Italcementi. Se le indicazione dell’antitrust dovessero essere vincolanti, entro maggio, dovrebbe concretizzarsi la cessione del ramo d’azienda all’interno del piano che impedisce posizioni dominanti di mercato sul territorio nazionale. Su tutta questa operazioni pesano due fattori decisivi: le indicazioni vincolanti dell’antitrust e l’assenza del Governo. Dettaglio quest’ultimo che potrebbe far slittare il calendario delle operazioni di closing della cessione del ramo d’azienda, originariamente fissate entro fine maggio. Non a caso sono slittate pure le procedure sui destini del comparto amministrativo di quello che fu Cementir Italia. E questo genera il clima di incertezza. Certo invece è che lo stabilimento di Maddaloni sta lavorando all’azzeramento delle scorte di materiale: procedura propedeutica alla vendita della struttura produttiva con magazzino vuoto, quindi a condizioni mercato agevolate. Non si sa a chi verrà ceduto lo stabilimento, né quando e né a chi. Si sa invece che l’orizzonte temprale estrattivo è di 16 mesi. Da oggi, ufficialmente, si è messo in moto un percorso che, nella migliore delle prospettive, porterà a cambiamenti di strategia produttive e quindi occupazionale molto importanti per il territorio.

bocchetti