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Incontro con la Camusso. Ipotesi campagna tesseramento: iscrizione aperta a tutti indipendentemente dall’appartenza alla maggioranza di De Filippo o all’opposizione di Magliocca

MADDALONI- Dal poliamore alla pluriappartenza, il passo è stato davvero breve. Il partito democratico, nell’epoca di Elly Schlein, a Maddaloni sarà un “partito Lgbt alla maddalonese”: ovvero Liquido, Galleggiante, Bonzo e Trasformista. Lgbt appunto secondo la versione arcobaleno della sinistra perdente che, localmente, si contrapporrebbe alla maggioranza arcobaleno dell’Imperatore Andrea De Filippo. E’ la politica dei “due arcobaleni”. Con il Pd di Maddaloni non ci si annoia mai. E’ dal 2010, ci si diverte così tanto che si potrebbe scrivere un’enciclopedia della “non politica”. Ieri, c’è stato l’incontro con il commissario Susanna Camusso con defezioni eccellenti. Ma sembra che sia stata aperta una nuova frontiera. Visto che il “Pd della diaspora”si è sistemato, in consiglio comunale chi con la maggioranza e chi con l’opposizione, c’è la soluzione geniale: si chiama pluriappertenenza. Gli eletti restano sulle poltrone appena conquistate ma possono iscriversi al Pd. Quindi, con il tesseramento ci sarà un “Pd di De Filippo” e un “Pd di Magliocca”. In prospettiva, potrebbe esserci pure una coalizione alternativa di campo largo formata dagli “scappati di casa” del M5S e dagli “scappati dal Pd”. La chiameranno la “coalizione degli scappati”. E’ l’ennesimo giorno triste per chi intende ancora la politica come militanza, scelta di campo e testimonianza di valori. A Maddaloni, è vietato votare a sinistra o scegliere l’area riformista perché vince una concezione proprietaria dei soliti noti, titolari dei soliti pacchetti di voti, che si spostano a seconda delle convenienze. Buoni per tutte le stagioni. Poco male, se perde la città. Se questa è la linea, sarebbe il caso di nominare due commissari cittadini di alto profilo: uno sarebbe il sindaco De Filippo commissario del “Pd Lgbt alla maddalonese” e l’altro Angelo Campolattano che, in qualità di massimi esponenti delle istituzioni locali, potrebbero dare una dignità istituzionale ad un partito ridotto allo stato gassoso. La pluriappertenza comunque è una furbata perché, non intaccando le sedie in consiglio comunale, alle europee del 2024 tutti gli “scappati dal Pd” potranno tornare a votare Pd. E poi si vedrà.

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Redazione