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«Parteciperemo al presidio di domani davanti alla prefettura di Napoli per ribadire il nostro no all’autonomia differenziata». Ad annunciarlo è il segretario generale dello Spi Cgil di Caserta Michele Colamonici che annuncia l’adesione alla protesta contro il ‘decreto Calderoli’ promosso dalla segreteria regionale dello Spi. «La mobilitazione è fondamentale dal momento che siamo di fronte ad un disegno di legge pericoloso che mina l’unità del Paese e mette in discussione i diritti essenziali delle fasce deboli e dei pensionati – ha evidenziato Colamonici – la trappola che si cela dietro la definizione dei Lep, i livelli essenziali di prestazione, potrebbe portare ad accrescere quel divario che già c’è tra Nord e Sud. La nostra sanità necessità di nuove risorse per essere competitiva e fare quel definitivo salto di qualità sfruttando anche le possibilità che arrivano dal Pnrr. Il decreto Calderoli vorrebbe calibrare i Lep in base a quella che è la spesa storica privilegiando il Nord che già conta su maggiori risorse e affondando definitivamente il Sud». Alla mobilitazione dello Spi Cgil e alla battaglia contro l’autonomia differenziata ha ufficializzato il suo sostegno il sindaco di Caserta e presidente Regionale dell’Anci Carlo Marino. «Ben venga il sostegno delle istituzioni – ha evidenziato Colamonici – dal momento che questa battaglia contro un tentativo di ‘secessione mascherata’ si vince tutti assieme». In prima linea nella mobilitazione anche il segretario generale della Cgil di Caserta Sonia Oliviero. «Oggi più che mai è indispensabile che si coalizzi quel campo largo progressista per mettere in campo un’azione di contrasto forte ad una misura penalizzante e discriminatoria per le Regioni del Sud – ha evidenziato – servizi essenziali come la scuola e la sanità che andrebbero potenziati vengono addirittura compromessi attraverso scelte che impediscono un’equa distribuzione delle risorse. Di fronte a questa situazione c’è bisogno di una presa di coscienza collettiva per fermare provvedimenti che dividerebbero l’Italia in due, realizzando il vecchio sogno della Lega di Bossi evidentemente mai accantonato… ».

Redazione