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MADDALONI- Disastro agroalimentare. Imbarazzante, inaccettabile e fuori
norma. Il mercato ortofrutticolo di Maddaloni continua ad essere una discarica.
Incredibile ma vero: seconda ispezione del Movimento Cinque Stelle in meno di
una settimana. E la situazione, se mai fosse possibile, è peggiorata. Abbiamo
chiesto spiegazioni al capogruppo consiliare Tina Santo e all’on. Antonio De
Monaco .

Allarme discariche, è cambiato qualcosa?

Purtroppo no. La situazione è oltre il ,limite di sostenibilità.
Qualcosa è comunque cambiato: la discarica, posta all’ingresso, è sempre attiva
e spostata leggermente di qualche metro.

Ma è regolare?

Non lo è. Tanto che siamo arrivati ad un punto di non ritorno. Ad onore
del vero, il sindaco Andrea De Filippo voleva già chiudere la struttura.
Abbiamo chiesto, in alternativa, di avviare una azione di rimozione dei rifiuti
e poi insediare il tavolo tecnico per poi decidere se procedere ad uno stop
tecnico finalizzato a regolamentare un settore che non conosce regole.

Non conosce regole?

Purtroppo si, perchè la situazione è anche paradossale. Ad alimentare i
rifiuti, strano ma vero, sono i compratori. Insomma, i fruttivendoli (che non
smaltiscono l’invenduto altrove) arrivano nell’area mercatale scaricano i
rifiuti (merce avariata e contenitori) e si riforniscono della nuova.

Carico merce e scarico rifiuti nell’area del mercato. E nessuno
interviene?

Paradossalmente no. I concessionari (che poi sono parte lesa) forse
temono di perdere i clienti. I gestori della struttura ritengono questo
comportamento quasi naturale e scontato.

Ma andando avanti così, arriveranno i sigilli dei Nas…

Appunto, sembra un epilogo scontato. Per evitare il danno e la beffa
abbiamo chiesto un intervento di bonifica (che diventa inutile se non cambinao
le abitudini) e poi imporre nuove regole.

E quando si interviene?

E’ in atto la caratterizzazione dei materiali combusti nell’ultimo rogo.
Completate le procedure, i materiali saranno rimossi. E poi si affronta il vero
nodo: riorganizzare i servizi e colpire chi non rispetta le regole.

E se l’ennesimo tavolo non dovesse servire per cancellare usanze
trasformate in diritto?

Credo che siamo giunti al bivio: bonifica e nuove regole. Diversamente, la
strada verso il sequestro ma anche la dismissione è segnata. Noi proporremo, in
sede tecnica, di modificare i criteri di accesso e anche gli orari per
riallineare le attività a quelle di altre aree agroalimentari. Ma subito, cioè
dalla prossima settimana, bisogna rimuovere i rifiuti. Diversamente, non c’è
alternativa al sequestro e lo stop a tutte le attività.

 

Redazione