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MADDALONI- E’ un’emergenza fatta passare sotto silenzio. Tacciono i consiglieri regionali (che si sono appena stracciati le vesti per grave episodio di vandalismo ma mai osano parlare del potenziamento dei servizio), tacciono i sindacati e tacciono pure i nuovi amministratori di maggioranza ed opposizione. Forse le sorti della sanità pubblica, e dei suoi servizi essenziali e insostituibili, non solleticano gli stessi interessi e pruriti politico-occupazionali di quella privata. Sta di fatto, per la prima volta da dieci anni, il Pronto Soccorso dell’ospedale di Maddaloni è così sottorganico che solo l’abnegazione professionale dei dipendenti (ai quali va un plauso) ne permette il regolare funzionamento. Quest’anno, a differenza di quanto è accaduto lo scorso anno, non c’è stata alcuna integrazione, anche temporanea, degli organici, con il ricorso al personale interinale. Manca la copertura di 150 ore mensili: allora si utilizza il personale fuori turno, la rotazione allargata di tutti i medici dei reparti per tamponare le carenze di operatori. Mancano anche gli ausiliari fondamentali per garantire la continuità assistenziale. Ancora una volta la storia si ripete: solo la professionalità degli operatori tiene a galla, coma accade puntualmente da dieci anni, una struttura snobbata dai vertici dell’Asl che si sono alternati negli ultimi periodi. C’è la prova provata del disinteresse che è un atto d’accusa verso i vertici aziendali: nessuna risposta è stata fornita alle richieste formali di adeguamento, anche minimo degli organici, presentare dall’ex direttore sanitario Mario Borrelli, tutti i mesi a partire da settembre 2017. Ma lo schiaffo più sonoro è stato assestato a tutti i primari e responsabili delle unità operative, che in tempi non sospetti e con valutazioni oggettive, avevano presentato, sotto l’egida della direzione sanitaria, un documento di richiesta di rimodulazione degli organici con «personale e mezzi proporzionali alle esigenze produttive o comunque tendenti ad almeno pareggiare le perdite delle unità per sopraggiunti pensionamenti». Risposte zero. E’ arrivato il tempo di porre in cima all’agenda di ognuno la piena realizzazione del nuovo piano ospedaliero e l’adeguamento dei plessi di Maddaloni e San Felice a Cancello, coordinati dalla medesima direzione sanitaria, che rappresenta il secondo presidio sanitario, per servizi essenziali erogati e bacino di utenza, della Provincia di Caserta.

bocchetti