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MADDALONI- E dacci oggi il nostro incastro quotidiano. Non c’è giorno senza Tir in difficoltà sul Ponte Vapore. Anche questa mattina e poi oggi pomeriggio. Così tutti i giorni. La situazione è tragica per due ordini di motivi: i mezzi larghi non possono passare sul ponte poiché i guard rail laterali (in cemento armato) sono a rischio crollo. Ma la cosa più paradossale è che esiste un’alternativa: i mezzi pesanti possono transitare sulla parallela via Ficucella. La pigrizia mentale, associata a una buona dose di ottusa straffottenza e condita con la prosopopea del diritto all’anarchia, sta assumendo dimensioni insostenibili. La domanda nasce spontanea: se un mezzo più largo di 2.30 metri fa cadere i muretti latearali sui binari sottostanti, di chi è la responsabilità? E se colpisce un treno in transito di chi è la responsabilità? Sconcerta il silenzio della autorità più volte invitate (anche dalla segreterie provinciali di Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uilt-Uil) ad organizzare un tavolo tecnico interprovinciale, perché il problema è interprovinciale visti i transiti tra Napoli, Caserta e Benevento. Come tute le questioni italiche si convive con il non rispetto delle regole. Un po’ come negli stadi dove una partita si e l’altra pure non si contano cori razzisti, offese, prevaricazioni e scontri. Ma se ne parla solo quando ci scappa il morto o il ferito. Guadagnare tre minuti di tempo ma bloccare il traffico oppure insistere sempre sulla stessa strada quando esistono delle valide alternative vale più della sicurezza altrui o della tutela di una vita umana?

Redazione