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Sono 11 oltre all’Italia, i Paesi che hanno aderito al progetto Interpol I-Can (Interpol cooperation against ’Ndrangheta); e sono tre le nazioni che nel frattempo hanno manifestato l’intenzione di aderire a questa rete contro lo sviluppo di una delle mafie più pericolose al mondo: Europa, Nord America e Paesi dell’area del Pacifico uniti nella lotta alla criminalità organizzata calabrese che ha ramificazioni in tutto il pianeta. Lo scopo del progetto, coordinato dalla Direzione centrale della polizia criminale, è quello di realizzare un network efficace quale strumento per un dialogo sostanziale e concretamente operativo; accrescere la conoscenza del fenomeno della ‘Ndrangheta nelle sue specificità meno note; rafforzare lo scambio informativo multilaterale anche attraverso l’utilizzo dei più evoluti strumenti di analisi; organizzare e coordinare operazioni internazionali volte ad individuare, sequestrare e confiscare gli asset finanziari ed economici riconducibili alla ‘Ndrangheta; localizzare ed arrestare ovunque nel mondo i suoi pericolosi latitanti; identificare nuove tendenze di infiltrazione nell’economia legale.
Fonte: Sala Stampa Polizia di Stato

Redazione On Line