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MADDALONI- Archiviato un altro megaprogetto finito nel nulla? Sembrerebbe proprio di no. Alternativa per Maddaloni, dopo gli annunci,i proclami e il voto del Consiglio comunale, esprime tutte le sue perplessità tecniche sulle scelte della rimodulazione dell’antico, e non più fattibile, progetto di finanza che doveva portare alla costruzione di un Centro polifunzionale, annesso all’ospedale al posto dell’attuale campo Cappuccini, e al nuovo stadio in via De Curtiis.

Gaetano Correra

Gaetano Correra perchè siete in dissenso su una scelta che, in qualche modo, avete caldeggiato?

Per due motivi nel merito e sul metodo seguito. Primo, questo nuovo orientamento penalizza la città. Secondo, rileviamo irregolarità amministrative.

In che senso?

Entriamo nel merito. E’ errato coinvolgere il Consiglio Comunale, che di fatto ha sanato le storture del vecchio progetto, mentre doveva essere fatto il tutto con un atto di giunta.

Cambia qualcosa?

Cambia la strategia amministrativa e l’obiettivo finale. In quell’atto di giunta bisognava contestare la mancata realizzazione delle opere; avviare procedure di revoca in danno e, entro sei mesi, rinegoziare (dopo la contestazione documentata della inadempienze) nuove scelte. Contestazione e rimodulazione. Non solo rimodulazione.

Ma in pratica cosa sarebbe cambiato?

Quasi tutto. Così come è stato cambiato, il progetto originario lascia aperti molto vuoti. Primo, non tutti gli espropri sono stati fatti e completati. Secondo, esiste una oggettiva carenza: la mancata realizzazione delle opere. Invece, si è scelta la strada dell’adeguamento che crea altri problemi, oltre al danno economico creato dal mancato avvio delle attività con mancata valorizzazione del patrimonio comunale.

E quali sarebbero i possibili problemi aggiuntivi?

Un project financing è pubblico. Prima di fare variazioni vanno informati eventuali terzi sulle trasformazioni. Imprenditori terzi potrebbero essere interessati a formulare proposte più vantaggiose. E qualcuno potrebbe ritenersi danneggiato.

Perchè insistere sul voto di giunta e non di consiglio?

Perchè l’amministrazione doveva assumersi la piena responsabilità della trattativa e dell’approdo di quest’ultima. Ancora una volta, nelle trattative strategiche questo comune si dimostra debole con i forti e forte con i deboli. Si è preferito non smantellare quanto è stato fatto, o meglio non fatto fino ad oggi, permanendo in un situazione di sostanziale continuità. Invece, sollevando tutte le incongruenze (senza rinunciare alla trattativa) si sarebbe messo l’ente locale in una condizione di forza. Ecco siamo assolutamente contrari alla strategia del basso profilo amministrativo.

Redazione