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MADDALONI- La sfida. Far rinascere il centro storico e i suoi spazi verdi a costo zero piegando l’indifferenza collettiva. Così, giardini privati saranno restaurati, curati, trasformati in «orti urbani» e pure in parcheggi. Oggi, è partita la «ripiantumazione degli aranceti», nel quartiere medioevale dei Formali, e ritornano a vivere le isole verdi così caratteristiche e tipiche del centro storico pedemontano. Protagonisti l’Associazione Re.curo, il parroco don Antimo Vigliotta che collaborano per salvare la «Maddaloni di età medioevale». Nuova vita agli aranceti storici sono stati, nel tempo abbandonati e in parte sradicati.Così, si parte dalla “Ripiantumazione parziale dell’area a giardino sita in Maddaloni alla Via F. Massimo n.23, di
proprietà dei coniugi D’Angelo – Borbone con alberi di agrumi del tipo “sanguinello”, una varietà di arancia originaria della Sicilia presente nel giardino in questione per molti decenni”.

A comunicare l’iniziativa l’architetto Antonio Mereu, in qualità di presidente del movimento RE-curo, con la parrocchia di Santa
Margherita V.M, nella persona del Parroco don Antimo Vigliotta.

Entrambi hanno promosso l’iniziativa volta: alla “ripiantumazione
parziale dell’area a giardino sito alla Via F. Massimo n.23. L’area alcuni anni or sono è stata sottoposta dai precedenti proprietari ad un radicale intervento di “pulizia” che ha comportato il taglio di tutti gli alberi presenti (del tipo sanguinello) e lo sradicamento delle radici, trasformandolo da
agrumeto a orto. L’iniziativa programmata rientra tra quelle già attuate dal movimento RE-curo ed in linea con le
indicazioni contenute nei documenti prodotti in data 16.01.2020, prot. 1210 e prot. N.1209, sia dal movimento REcuro che dai coniugi D’Angelo-Borbone attuali proprietari su suggerimenti e proposte propedeudiche alla formazione del piano urbanistico Comunale della città di Maddaloni”. Il movimento RE-curo intende iniziare un processo di ridefinizione e recupero anche arboreo dell’area “riammagliandola” all’edificato circostante. Questa fase iniziale, che vuole avere una forte carica simbolica, consisterà nel ripiantare dciotto piante di arancia (del tipo sanguinello) da altrettanti bambini (che devono fare la prima comunione) che rappresentano il futuro del quartiere. L’augurio è quello di iniziare, partendo dal basso, un legame saldo, profondo, di rispetto e tutela ambientale intrecciando la vita di questi bambini a quella delle piante; come la vita degli abitanti a quella del quartiere e via via sempre più su. L’iniziativa sobria, si svolgerà nell’area del giardino, su spazio privato nella giornata di mercoledì 9, alle ore 16.30, applicando rigorosamente il protocollo “COVID” sul distanziamento e sull’utilizzo della mascherina con quanti vorranno
partecipare.

Redazione