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Gol vittoria di Zaniolo alla mezz’ora del primo tempo, ripresa di sofferenza. Ma i giallorossi lottano, si sacrificano e resistono: la Roma torna a vincere una competizione europea dopo 61 anni

Bisogna andare indietro fino al 2010 per vedere una squadra italiana alzare al cielo una coppa europea. Guarda caso, l’Inter del triplete era guidata da Josè Mourinho, alla sua 30ª finale (17 vinte). Occorre scorrere ancora di più gli almanacchi per ritrovare la Roma in una finale continentale: era il 22 maggio del 1991, i giallorossi di Ottavio Bianchi non riuscirono a ribaltare il 2-0 subito a Milano contro l’Inter di Giovanni Trapattoni.

Più recente invece la presenza di un club tricolore in una finale Uefa: nell’agosto di due anni fa i nerazzurri di Antonio Conte dovettero arrendersi – in Europa League – 3-2 al Siviglia di Julen Lopetegui. Una sola coppa continentale nella bacheca capitolina – se si esclude la Coppa Anglo-Italiana: la Coppa delle Fiere vinta sul Birmingham nel 1961. Più titolato invece il Feyenoord, che può vantare una Coppa dei Campioni (1970), 2 Coppa Uefa (1974 e 2002) e una Coppa Intercontinentale (sempre nel ’70). Stasera i giallorossi possono aggiungere al proprio albo d’oro la prima Conference League.

Tirana, Air Albania Stadium: Roma-Feyenoord, finale di Conference League

Il Feyernoord è aggressivo, la Roma pare avvertire la pressione di chi è favorita e di chi sa quanto può valere questo trofeo per l’intero ambiente giallorosso. In effetti l’inizio dei capitolini è condito da qualche errore, forse frutto della tensione. C’è equilibrio, in una finale non dal ritmo elevato, infatti occorre aspettare alla mezz’ora per assistere alla prima emozione. La difesa olandese si muove male sul movimento di Zaniolo, il guizzo del talento italiano è vincente. Il gol dà alla squadra di Mourinho maggiore fiducia e, nonostante qualche avanzata degli avversari sul finire del primo tempo, non corre pericoli.

Trema invece la difesa della Roma appena iniziato il secondo tempo: il palo prima (colto da Trauner) e Rui Patricio permettono di mantenere il vantaggio. Aggressivo come nelle fasi iniziali del match, il Feyenoord ora è più pericoloso e il portiere giallorosso deve ripetersi sul bolide di Malacia (deviato sulla traversa). Match più acceso, i capitolini sono costretti a soffrire la veemenza degli olandesi e sembrano essere in debito di ossigeno. Mou allora ricorre a forze fresche dalla panchina, mentre i suoi serrano i ranghi, dando un’ottima prova di solidità e sacrificio. Karsdorp ad esempio, resta in campo fino al 90′ nonostante un problema all’adduttore. La squadra di Slot spinge, la Roma resiste: può partire la festa giallorossa.

TABELLINO

Roma (3-4-2-1): Rui Patricio; Mancini, Smalling, Ibañez; Karsdorp (89′ Viña), Cristante, Mkhitaryan (17′ Sergio Oliveira), Zalewski (67′ Spinazzola); Pellegrini; Zaniolo (67′ Veretout), Abraham (89′ Shomurodov)
A disposizione: Fuzato, Kumbulla, Maitland-Niles, Bove, El Shaarawy, Carles Perez, Felix All. Mourinho

Feyenoord (4-2-3-1): Bulow; Geertruida, Trauner (74′ Pedersen), Senesi, Malacia (89′ Jahanbakhsh); Aursnes, Kökçü (88′ Wålemark); Nelson (74′ Linssen), Til (59′ Toornstra), Sinisterra; Dessers
A disposizione: Marciano, Hall, Cojocaru, Sandler, Hendrix, Hendriks, Jansen All. Slot

Arbitro: Kovacs (Rom) Var: Fritz (Ger) Avar: Dingert e Dankert (Ger)
Reti: 32′ Zaniolo
Ammoniti: Trauner (F), Pellegrini (R), Rui Patricio (R)
Angoli: 4-6
Recupero: 4′ p.t., 5′ s.t.

Luigi Ottobre