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MADDALONI- Si apre una settimana difficile. La tensione, per le prospettive occupazionali presso il cantieri della nuova linea ferroviaria Bari-Napoli, è ormai oltre il livello di guardia. Il sindaco Andrea De Filippo prende una posizione netta e inedita.

Andrea De Filippo

Si prospettano settimane di prospettano di presidio come quelle che abbiamo conosciuti nel 2019 all’Interporto?

Si prospetta in vero un mobilitazione istituzionale che vuole scongiurare proprio questo. Diciamo no alla “guerra tra poveri”; no ai presidi disperati davanti ai cantieri degli edili e no al braccio i ferro con le forze dell’ordine.

E come se ne esce?

Abbiamo chiesto un intervento della Prefettura. Ma personalmente ho convocato le segreterie provinciali di categoria per fare chiarezza su una situazione ingestibile. Adesso, è il sindaco che chiede spiegazioni e chiarezza.

Su cosa?

Sulla questione più spinosa e socialmente difficile in campo: le modalità di assunzione degli operai e sulle esclusioni di molti edili del territorio. Qualcuno dovrà dirci quali sono utilizzati per operare le scelte. Se sono quelli dettati dalle necessità del lavoro, dei profili professionali e della produttività allora posso anticipare che sul territorio esiste personale qualificato a cui bisogna dare risposte. Se invece, e questo lo diremo ai sindacati, vale il principio della cooptazione dell’appartenenza a qualche organizzazione, allora lo dicessero e ci regoleremo di conseguenza.

Insomma, così non va. Chiarezza e subito, così come risposte occupazionali certe?

Certamente. Siano divulgate le modalità di assunzione e di selezione del personale impegnato sul lotto Cancello-Frasso Telesino e nello scavo del tunnel base di Monte Aglio. Si tratta, ripeto, di una mobilitazione preventiva per evitare che i cantieri siano presidiati dagli edili contrapposti alle forze dell’ordine.

Quindi, è il sindaco a guidare la contestazione?

Visto che non c’è chiarezza, presenterò il mio personale curriculum presso i cantieri operativi a Sant’Agata dei Goti. Qualcuno dovrà rispondere alla mia richiesta di assunzione. Così, sarò nelle condizioni di informare i tanti edili in attesa.

E’ una provocazione?

Affatto. In un’opera, che viene realizzata con soldi pubblici, è il minimo sindacale fare trasparenza ed evitare la “guerra tra poveri”. Ricordo che nel 2019 abbiamo vissuto tanti mesi di scontri davanti ai cantieri dell’Interporto. La storia non si deve ripetere.

Redazione