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Una giornata terribile per l’aria. La centralina Arpac posta all’interno del perimetro dell’istituto comprensivo Aldo Moro di Cancello Scalo ha restituito valori quasi doppi rispetto al minimo consentito. Nella giornata di ieri, infatti, il valore medio registrato di polveri sottili (pm10) è stato pari a 93 nanogrammi per metro cubo, rispetto ai 50 consentiti per legge.

Ieri è stato il 26esimo giorno dall’inizio dell’anno in cui il valore medio è andato oltre i limiti. Ieri, però, una strana coincidenza è saltata all’occhio dei cittadini della frazione più popolosa della città di San Felice a Cancello. O meglio alle orecchie. Ben 5 esplosioni si sono udite chiaramente all’altezza della cava di via Polvica. Alle esplosioni, è seguito il pulviscolo di polvere che ha difatti coperto la visuale dei gradoni di calcare che si stanno realizzando sulla collina.

Una coincidenza, non certo imprevista o imprevedibile. La società Prima Cava, autorizzata per il recupero e la messa in sicurezza della cava dismessa è autorizzata all’uso di tritolo per la realizzazione dei gradoni; ma anche alla commercializzazione del materiale calcareo che ne trae.

Il problema era stato sollevato, all’atto dell’autorizzazione ambientale, proprio dagli uffici comunali; la società aveva però garantito tutte le misure idonee e necessarie per evitare la diffusione fuori controllo delle polveri sottili.

Ieri, però, probabilmente non è andato nel giusto verso; anche perché difficilmente si possono riscontrare altre concause, come i camini domestici il cui uso è fortemente ridotto ancora per le temperature non rigidissime oppure come il traffico veicolare, fortemente ridotto soprattutto quello pesante sia per l’attivazione dei varchi ma più verosimilmente per la chiusura del sottopasso di Cancello.

Le polveri sottili da anni rappresentano un vero problema per la piccola cittadina dell’est casertano, a pochi chilometri in linea d’aria dall’inceneritore di Acerra.

Redazione On Line