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MADDALONI- Tappata una falla a valle se ne apre sempre una a monte, e viceversa. Nuovi zampilli, come da tradizione ventennale, su corso I Ottobre. E’ saltata la valvola di chiusura a pochi metri dal comando della Polizia Municipale ed è cominciato lo scroscio intenso. Sembra una storia senza fine: da oltre 15 anni, non si contano più gli interventi lungo la direttrice piazza de Sivo-piazza Ferraro. Come ci insegna il sindaco Andrea De Filippo: “Gutta cavat lapidem”: a goccia a goccia continua l’erosione sotto i basoli. Ma De Filippo, in omaggio a cotanto cognome, sa bene che Corso I Ottobre è, dal punto di vista dei lavori pubblici, come “O ciuccio ‘e Fechella, 33 chiaje e a cora fraceca”. Per la cronaca, le rotture e le perdite hanno superato di gran lunga, e da un pezzo, la proverbiale quota 33. Quanto sono state le rotture dell’acquedotto, in quella zona, dal 2008? Una marea grande come la quantità di acqua sprecata ogni volta che c’è una falla. Mai opera pubblica ha dato più zampilli e perdite di questa. Più che un acquedotto è più corretto ribattezzarlo “Acquapark di corso I Ottobre”, attrazione cittadina garantita, con zampilli a sorpresa, attiva dal 2008. E pensare che molte città si affidano alle archistar per studiare soluzioni di arredo urbano ad effetto. Signori, Maddaloni è avanti…

Redazione