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“Resto al Sud”, un progetto molto interessante che negli ultimi anni ha dato vita a nuove forme imprenditoriali nell’Italia meridionale. Le domande per accedere a questi incentivi, sono sempre più frequenti. A tal proposito abbiamo interrogato “Più Impresa” affinché ci possa essere più chiarezza con ulteriori informazioni che pubblichiamo a disposizione dei nostri lettori:

Più Impresa – Dottori Commercialisti

Pasquale di Nuzzo – Gianluca Occhioni

Più Impresa è il referente fondamentale per le piccole e medie imprese, professionisti, artigiani e commercianti. 

Si pone l’obiettivo di sollevare il cliente dalle incombenze burocratiche e fiscali, semplificandogli la gestione amministrativa dell’attività e lasciandolo così più libero di dedicarsi alle questioni produttive della propria impresa.

Attorno a questo progetto è stata costruita un’offerta di servizi strutturata per soddisfare tutte le esigenze legate alla consulenza sia tributaria sia societaria, avendo cura di tutto il percorso di un’impresa: dalla Nascita (con la definizione di un progetto imprenditoriale e le relative valutazioni economiche, finanziarie e fiscali) allo Sviluppo (con interventi di tipo finanziario, organizzativo e controllo di gestione) e all’eventuale Cessazione dell’attività.

Con la riconosciuta qualità e precisione che contraddistingue la lunga attività dello studio, si propone dunque di assistere la clientela in tutte le delicate fasi della sua attività e nei rapporti con l’amministrazione finanziaria senza mai trascurare il tradizionale rapporto personale di fiducia cliente-professionista, ma potenziandolo con il supporto di una organizzazione che valorizza le diverse competenze.

Resto al Sud è l’incentivo di Invitalia dedicata allo sviluppo di nuove attività imprenditoriali giovanili nelle regioni del Sud Italia. Si tratta di un bando molto interessante, che mette a disposizione oltre 1.25 Miliardi di Euro, in parte a fondo perduto ed in parte a tasso zero. Con la legge di Bilancio 2019, il governo intende ampliare il bacino di destinatari dell’incentivo favorendo in tal modo l’incremento del numero di nuove imprese nel Mezzogiorno. Con la Manovra 2019 infatti, il limite di età per poter partecipare al bando è stato spostato di ben dieci anni consentendo così l’accesso all’incentivo anche agli under 46.

All’innalzamento del limite d’età, si affianca una seconda importante novità: dal 2019 infatti, potranno avere accesso a Resto al Sud anche i liberi professionisti.

Possono richiedere l’agevolazione prevista dal bando i giovani tra i 18 ed i 45 anni residenti in:

  • Abruzzo
  • Basilicata
  • Calabria
  • Campania
  • Molise
  • Puglia
  • Sardegna
  • Sicilia.

I giovani che vogliono fare domanda non devono essere titolari di alcuna attività di impresa. 

  1. I giovani che hanno un rapporto a tempo indeterminato in corso in questo momento potranno presentare la domanda per richiedere Resto al Sud ma dovranno essere pronti ad abbandonare il proprio posto di lavoro qualora risultino vincitori del contributo.
  2. Per tutta la durata dell’agevolazione, i giovani beneficiari del contributo non potranno essere titolari di alcun rapporto di lavoro a tempo indeterminato presso altro soggetto. 

Inoltre, i richiedenti il bando non devono essere stati beneficiari, negli ultimi tre anni, di agevolazioni a livello nazionale a favore dell’autoimprenditorialità come, ad esempio, Nuove Imprese a tasso zero, Selfie Employment, Smart & Start, etc.

I giovani in possesso di tali requisiti possono presentare la domanda di ammissione per Resto Al Sud, sia come impresa costituita che come singole persone fisiche. Qualora partecipino come persone fisiche, devono costituirsi sotto forma di ditta individuale o società (anche cooperativa), dopo aver ricevuto la risposta positiva dalla procedura di valutazione da parte di Invitalia.

Quali sono le attività finanziabili da Resto al Sud?

Possono essere finanziate le attività imprenditoriali relative alla produzione di beni nei settori dell’artigianato, dell’industria e della manifattura e nella fornitura di servizi come, ad esempio: le attività di ristorazione, le attività turistiche, le attività editoriali, di produzione audio video, di formazione, ma anche l’assistenza sanitaria e tutte le attività concernenti l’erogazione di servizi alla persona.

L’agevolazione prevista da Resto al Sud è articolata in tre strumenti agevolativi, che coprono il 100% delle spese:

  • un contributo a fondo perduto pari al 35% delle spese
  • un finanziamento bancario garantito dal Fondo Centrale di Garanzia per le PMI di Medio Credito Centrale
  • un contributo in conto interessi a copertura degli interessi sul finanziamento bancario.

Per quanto riguarda il contributo a fondo perduto è erogato da Invitalia sul 35% delle spese ammissibili.

Il restante 65% delle spese è erogato sotto forma di finanziamento bancario, concesso da una delle banche convenzionate. La particolarità di tale finanziamento, che ha una durata di 8 anni, è quella di darti la possibilità di beneficiare della Garanzia prestata dal Fondo di Garanzia per le PMI.

Lo Stato, quindi, garantisce per te fino all’80% dell’importo che richiedi e, contestualmente, Invitalia ti concede un contributo in conto interessi (ovvero un contributo a fondo perduto) sugli interessi che ti verrebbero richiesti sul finanziamento.

Mi spiego meglio con un esempio pratico: immagina di richiedere € 50.000 per la tua attività. Il 35% sarà erogato a fondo perduto da Invitalia ovvero € 17.500.

I restanti  € 32.500 ti saranno dati come finanziamento bancario, che avrà una durata di 8 anni e sarà garantito fino a € 26.000 dallo Stato. Tutti gli interessi sui € 32.500, invece, saranno a carico di Invitalia, rendendolo per te, un finanziamento a tasso zero.

bocchetti