00 3 min 5 mesi
Secondo gli investigatori il mandante sarebbe l’ex compagno attualmente detenuto ad Augusta

A seguito di una mirata, tempestiva ed articolata attività d’indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Benevento, gli investigatori della Squadra Mobile della Questura di Benevento, nella mattinata odierna hanno dato esecuzione alla ordinanza applicativa della misura cautelare della custodia in carcere, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Benevento, su richiesta della locale Procura della Repubblica, nei confronti di un uomo, attualmente detenuto per altro presso la casa circondariale di Augusta (SR), ritenuto gravemente indiziato, quale mandante, in concorso con uno o più soggetti liberi allo stato non ancora identificati, del delitto di tentato omicidio pluriaggravato (tentato femminicidio), porto illegale d’arma, tentata estorsione pluriaggravata e rapina pluriaggravata nei confronti della ex compagna.

Le indagini sono state avviate in occasione del grave episodio delittuoso avvenuto la mattina del giorno 11 novembre u.s. quando gli investigatori della Squadra Mobile raggiungevano via Ferrara n. 2 /B di Benevento, ove era stata segnalata l’esplosione di un colpo di arma da fuoco nei confronti di una donna ivi abitante, rinvenuta, infatti, sul pianerottolo mentre perdeva sangue dalla testa e rapidamente trasportata in Ospedale, dove le veniva riscontrata una “frattura chiusa della volta cranica” con un corpo estraneo conficcato al lato sinistro della fronte.

Escussa a s.i.t. la vittima chiariva di essere stata attinta alla testa da un colpo d’arma da fuoco sparato a bruciapelo sul pianerottolo di casa, di essersi accasciata al suolo, pur non avendo perso i sensi e di essersi finta morta, potendo così vedere il killer che entrava nell’appartamento da lei abitato frugava nella sua borsa e vi usciva portando con sé i suoi telefoni cellulari e- come accertato solo successivamente-anche la somma di euro 2000,00. Nella medesima mattinata venivano acquisite le immagini di videosorveglianza delle zone pertinenti al luogo del fatto e come indicato dalla persona offesa, emergeva che l’autore dei fatti si era allontanato indossando un casco integrale a bordo di uno scooter, risultato di provenienza furtiva in quanto rubato a Napoli e trasportato e nascosto a Benevento alcuni giorni prima del fatto pronto per essere utilizzato per l’azione criminosa. Nel corso delle prime attività investigative venivano sequestrati un bossolo calibro 6,35 e la relativa ogiva estratta direttamente dalla fronte della p.o. nonché i due telefoni cellulari in uso alla persona offesa, di cui si era disfatto l’autore del fatto a breve distanza dal luogo del reato dopo aver provveduto a danneggiarli per tentare di distruggere le prove della responsabilità del prevenuto poi rinvenute sugli stessi.

Redazione