CASERTA- (di Amelia Ziccardi) Con l’avvio dell’anno scolastico era giocoforza che i numeri della pandemia avrebbero ripreso a correre vista l’inadeguatezza dei trasporti, troppo affollati per scongiurare il rischio contagio, la carenza o meglio l’assoluta carenza di sicurezza nelle scuole, tra locali angusti e mal aerati, classi pollaio e scelleratezza dei genitori, cui era affidato il compito di misurazione della temperatura e vigilare su eventuali sintomi riconducibili al covid
Con il ritorno sui banchi dopo l’epifania pensate che qualcosa sia cambiato? Assolutamente no, anzi i numeri oggi sono maggiori rispetto a settembre e quindi si sta sottoscrivendo un peggioramento nel numero dei contagi con piena consapevolezza
Perché non si può non vedere ciò che è in piena luce: la scuola italiana è da abbattere e ricostruire , il banco singolo, fisso, con rotelle o motorizzato non può cancellare decenni di politiche scolastiche che hanno distrutto il sistema scuola subordinandola agli stessi criteri di valutazione delle aziende. Ambedue soddisfano bisogni individuali e sociali dotandosi di una organizzazione complessa, ma il profitto non può essere un indicatore valido per esprimere un giudizio di efficienza ed efficacia delle istituzioni scolastiche, quando per profitto intendiamo il numero degli iscritti, dei promossi, dei fondi erogati et similia
Io la vedo difficile. Forse dovremmo augurarci un nuovo big bang che metta a posto tutto con la nascita di menti più capaci