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Sipario sulla stagione del Napoli campione d’Italia: nell’ultima al Maradona battuta la Sampdoria con i gol di Osimhen e Simeone

È il giorno più atteso dopo il 4 maggio 2023, quello in cui capitan Giovanni Di Lorenzo alza al cielo la coppa per ribadire ancora una volta chi sono i campioni d’Italia. È il giorno in cui saranno premiati tutti coloro che hanno contribuito a scrivere La Storia ora scolpita nell’immortalità. Una storia che la città di Napoli ha saputo omaggiare e celebrare con un eco che si è propagato in ogni luogo. Basterebbe fare un giro per le vie partenopee per trovare turisti – stranieri e non – con indosso una maglia azzurra, che sia quella indossata da Osimhen&Co. o quella celebrativa o quella dei tempi del Pibe de Oro.

È anche – ahinoi – il giorno dell’ultima volta in panchina di Luciano Spalletti, il condottiero di un gruppo capace di travolgere a suon di record, gol e prestazioni tutto e tutti. Inevitabilmente un leggero velo di tristezza si poserà sul Diego Armando Maradona nel pensare a quello che poteva ancora essere e invece non lo sarà.

Miglior difensore: Kim

Miglior attaccante: Osimhen

Mvp della stagione: Kvaratskhelia

Coach of season: Spalletti

Dire addio all’uomo, prima che al tecnico – che con poche semplici parole ha insegnato che l’impossibile poteva diventare possibile. “Uomini forti, destini forti“, “Tutto per lei“, due motti lasciatoci in eredità, da contrapporre a quella sempiterna minoranza – purtroppo rumorosa – capace di trovare alibi e motivi di critica anche laddove non ce ne sono e metterla a tacere.

Del resto, come ci ha insegnato il Maestro Maurizio De Giovanni, un po’ autolesionisti lo siamo. “Come se un dannato mago medievale avesse detto: avete tutto questo ben di Dio ma ogni volta che avrete la possibilità di essere felici, troverete il modo di non esserlo“. Ma oggi no, nulla scalfirà la gioia e l’emozione del momento: impossibile non fare festa dopo 33 anni di attesa.

L’attenzione si sposta dal campo agli spalti, per raccontare di un Maradona fonte di felicità. Napule è mille culure, ma oggi prevale l’azzurro. Uno sventolio di bandiere, un continuo intonare cori, e poi striscioni, sciarpe e coreografie. Il match è solo una parentesi che attende di chiudersi per dare inizio alle danze della festa, per celebrare ogni autore della storia scritta, per esultare nell’istante in cui la coppa si libra in volo tra le mani del capitano e assistere allo spettacolo messo in piedi da Aurelio De Laurentiis. Poi il sipario potrà calare sul campionato: il Napoli è campione d’Italia.

Per la cronaca Napoli-Sampdoria 2-0, gol numero 26 in campionato di Victor Osimhen e rete di Giovanni Simeone.

TABELLINO

Napoli (4-3-3): Meret; Di Lorenzo, Rrahmani, Ostigard, Mario Rui (77′ Bereszynski); Anguissa (80′ Demme), Lobotka, Zielinski (68′ Gaetano); Elmas (68′ Raspadori), Osimhen (77′ Simeone), Kvaratskhelia
A disposizione: Gollini, Marfella, Juan Jesus, Zedadka, Ndombele, Zerbin. Allenatore: Spalletti

Sampdoria (3-4-1-2): Turk; Gunter (46′ Malagrida), Amione, Murru; Zanoli, Paoletti (89′ Ilkhan), Rincon (89′ Segovia), Augello; Léris, Gabbiadini (89′ Ntanda-Lukisa), Quagliarella (88′ Ivanovic)
A disposizione: Ravaglia, De Luca, Yepes, Tantalocchi, Lötjönen. Allenatore: Stankovic

Arbitro: Feliciani di Teramo Var: Marini Avar: Rapuano
Reti: 64′ Osimhen (rig) 85′ Simeone
Ammoniti: Murru (S)
Angoli: 11-0
Recupero: 0′ p.t.,

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Luigi Ottobre