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Con l’operazione “Alberone” la Squadra mobile di Roma ha interrotto l’attività illecita di un gruppo criminale specializzato in usura ed estorsioni. Questa mattina i poliziotti hanno arrestato cinque persone, che dovranno rispondere dei reati di usura ed estorsione in concorso tra loro, aggravate dal metodo mafioso, e di esercizio abusivo di attività finanziaria. Sotto la lente d’ingrandimento i traffici di tre fratelli appartenenti alla famiglia calabrese dei Piromalli, con i quali collaboravano due persone di Roma. L’indagine ha preso il via dopo una denuncia del novembre 2018, che ha messo la Mobile romana sulle tracce della banda di usurai. Gli investigatori hanno scoperto che il gruppo criminale elargiva prestiti a tassi d’interesse molto elevati, dal 60 al 240 per cento su base annua, a piccoli imprenditori e persone in difficoltà economiche della zona dell’Alberone, un quartiere nel quadrante sud della Capitale. Per fare pressione sui clienti morosi, gli estorsori si servivano delle modalità tipiche delle organizzazioni criminali di tipo mafioso, tanto da suscitare in tutto il quartiere, un clima di paura e uno stato di soggezione nei loro confronti. Dall’indagine è emerso anche che il leader del gruppo si recava spesso in Calabria, dove aveva stretti contatti con persone appartenenti alle organizzazioni criminali locali, anche di tipo mafioso. Era sempre lui che coordinava l’attività dei suoi fratelli, uno dei quali era specializzato nel recupero delle somme che non venivano restituite, mentre l’altro si occupava di reinvestire le ingenti somme ricavate dall’attività illecita.
Fonte: Sala Stampa Polizia di Stato

Redazione On Line