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Settimana relativamente tranquilla in Valle di Suessola, visto che i comuni e le amministrazioni si stanno impegnando per l’organizzazione del Carnevale.

Anche se non è mancata la carnevalesca dialettica politica. Sia chiaro non si vuole offendere nessuno, ma visto che siamo a pochi giorni dal martedì grasso ci divertiamo un tantinello con le maschere.

E dunque, proprio la scorsa domenica c’è stata la polemica tra Fracanapa e cioè il consigliere di minoranza Biagio Di Nuzzo e il sindaco Giuseppe Vinciguerra, in modalità Capitan Spaventa.

Il primo, tra le altre cose, accusa l’amministrazione di far lavorare “ditte da fuori” Cervino elencando alcune gare d’appalto che sono andate appannaggio a ditte di Afragola o Roma. Il sindaco di rimando ha ricordato al consigliere che l’amministrazione ha l’onere dell’indirizzo e gli uffici che poi occupano delle gare nel rispetto delle norme. Il sindaco ha in un certo senso ribaltato l’accusa del consigliere. Infatti il sindaco ha accusato il consigliere di far parte di quella classe dirigente che populisticamente fa politica con il richiamo alle “ditte locali”.

Sempre rimando nel solco della “carnevalesca” dialettica politica, si è tenuto il consiglio comunale in Arienzo. Davvero molto veloce, con soli due punti all’ordine del giorno, tra cui quello principale della modifica al regolamento Tari per portare le rate da quattro a sei.

Un sistema certo che aiuta i cittadini nel pagamento del tributo. Forse, è anche un modo per aumentarne la riscossione sul criterio del pagare poco ma spesso, che non il pagare tutto e subito o quasi.

Stavolta nessuna diatriba tra il Meneghino Davide Guida, che sappiamo avrebbe preferito Pulcinella, ma gli facciamo dispetto con lo scherzo che vale a Carnevale, e il sindaco Giuseppe Meo Patacca Guida.

A Santa Maria a Vico, l’amministrazione comunale guidata, dal Balanzone in questo caso, Andrea Pirozzi, vanta il minor tempo nel pagamento dei tributi con ben 11 giorni di anticipo rispetto alla scadenza. Un dato sicuramente importante se si pensa che solo nel 2015, quindi neanche dieci anni fa i giorni di attesa erano superiori ai 300. Dal nostro blog avevamo chiesto se questo dato è dovuto a una mole inferiore di beni e servizi cui ha goduto il comune e quindi facilmente gestibili dagli uffici, oppure la mole di lavoro è rimasta inalterata, magari aumentata, e quindi stiamo effettivamente parlando di efficienza e di virtuosità dei conti.

Peccato nessuna risposta. Per il momento almeno.

Il sindaco di San Felice a Cancello Emilio Nuzzo come Pierrot, ha deciso di “salvare” il mantenimento dell’Ufficio del giudice di Pace. Come ha ricordato il sindaco era anche una delle promesse elettorali. Anche se, lo stesso sindaco ci pare abbia messo dei paletti. Perché ci pare di capire non voglia semplicemente far “rientrare” il comune di Sfac nella convenzione con gli altri comuni, ma di scriverne una nuova. Riportiamo le sue stesse parole:   … è intenzione del Comune di San Felice a Cancello rientrare quanto prima nella convenzione per la gestione dell’Ufficio del Giudice di Pace di Arienzo, motivo per cui si richiede – con urgenza – un incontro al fine di poter stipulare una nuova convenzione tra gli Enti.

Altro paletto il contributo economico. Nuzzo al momento non vorrebbe inserire tale voce in bilancio, causa situazione di dissesto, ma è pronto a inviare almeno un dipendente.

Vedremo come evolverà questa situazione e come gli altri sindaci prenderanno tale “invito”. Interessante anche come si porrà Giuseppe Guida visto che nella campagna elettorale sanfeliciana erano su fronti opposti.

Non ci vogliano i protagonisti di questo nostro giuoco, questo era l’intento sorridere un pochino e scherzare in abbondanza come il periodo richiede. Le maschere non rappresentano affatto i sindaci cui appioppate, magari giusto giusto un pochino.

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Alfredo Ferrara