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Due eventi intensi e soprattutto ricchi di ospiti che si terranno nelle prestigiose istituzioni di Maddaloni il tutto nel ricordo delle vittime innocenti delle mafie

Scuola, legalità e il ricordo delle vittime innocenti delle mafie si incontrano a Maddaloni per due prestigiosi appuntamenti in due luoghi simboli dell’istruzione: il Villaggio dei Ragazzi e il Convitto Nazionale. Grazie al lavoro certosino ed infaticabile per prof. Antonio Centore, docente universitario insignito dei più importanti titoli per i suoi percorsi dedicati ai giovani e alla giustizia, due momenti di rara intensità sui temi della giustizia arricchiti da un parterre di ospiti a dir poco straordinari.

Si inizia Sabato 16 Marzo (alle ore 10) nella Sala Chollet del Villaggio dei Ragazzi con un evento che si allaccia in maniera diretta al 30° anniversario dall’uccisione di Don Peppe Diana, il prete anticamorra di Casal di Principe. “Memoria ed Impegno“, questo è il titolo dell’incontro dibattito che, oltre agli studenti delle Scuole Superiori della Fondazione dirette dall’ing. Giusto Nardi, vedrà in prima fila tantissimi ospiti e relatori. Con i saluti istituzionali del Commissario del “Villaggio dei Ragazzi”, avv. Antonio Caradonna, ci sarà il magistrato antimafia Catello Maresca, lo scrittore Franco La Torre, figlio di Pio La Torre, il politico sindacalista siciliano, ucciso da Cosa Nostra nel 1982 e Paolo Miggiano, scrittore e giornalista.

Catello Maresca ospite al Villaggio dei Ragazzi

Introdotti e moderati dal prof. Antonio Centore, l’incontro servirà ad illustrare una sorta di manifesto/percorso di legalità adottato dalla città di Maddaloni La lotta alle mafie attraverso la divulgazione dei valori della legalità e il sincero ricordo delle vittime innocenti della criminalità organizzata. Sette giorni dopo, Sabato 23 Marzo, appuntamento (sempre alle ore 10) presso il Convitto Nazionale “G. Bruno” dove proseguirà il dialogo dedicato al ricordo e all’impegno.

Insieme con il Rettore del Convitto, prof. Rocco Gervasio, saranno presenti il Prefetto di Caserta, Giuseppe Castaldo, il Sindaco di Maddaloni, Andrea De Filippo, l’Assessore alla Pubblica Istruzione, Annarita Santangelo, la prof.ssa Angela Sferragatta, Consigliere della Provincia di Caserta, l’On. Chiara Colosimo, Presidente della Commissione Parlamentare Antimafia, l’On. Federico Cafiero De Raho, Vice Presidente della Commissione Antimafia. Presenti inoltre familiari di vittime innocenti di mafia come i fratelli Giuseppe e Filiberto Imposimato, figli di Franco, il sindacalista ucciso nel 1984, la prof.ssa Mimma Noviello, figlia dell’imprenditore Domenico e Massimo Vassallo, il fratello di Angelo, il “Sindaco Pescatore” ucciso nel 2010.

Federico Cafiero de Raho ospite al Convitto “G. Bruno”

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Il docente universitario ha convocato eccellenti nomi della giustizia e della legalità anche nel ricordo di Don Peppe Diana, il prete anticamorra ucciso trenta anni fa a Casale di Principe

Villaggio dei Ragazzi e Convitto Nazionale, “teatri” di eccezione della lotta alla mafia e della divulgazione alla legalità, grazie ai due eventi ai quali il prof. Antonio Centore ha dedicato mesi di lavoro ed organizzazione. “L’istituzione culturale intende svolgere la propria missione educativa, infondendo i principi costituzionali, educando alla convivenza civile e perseguendo le finalità istituzionali della formazione dell’uomo e del cittadino attraverso incontri di legalità, riflessioni condivise sulla cultura della morale. Siamo consapevoli – afferma il prof. Centore insignito di altissime onorificenze di caratura nazionale – della necessità di indurre nei nostri ragazzi un atteggiamento critico e selettivo, che consenta loro di pervenire in maniera graduale alla comprensione completa e corretta dei fenomeni, all’individuazione delle cause e degli effetti degli stessi, alla formulazione di opinioni e di idee personali. Occorre affrontare a scuola i temi dell’ingiustizia e della violazione dei diritti“.

Franco La Torre, figlio di Pio La Torre

E’ importante incidere efficacemente sulla consapevolezza e sulla coscienza dei nostri ragazzi, inducendoli a fermarsi, a riflettere, ad analizzare, a comprendere, imponendoci, quasi, rispetto alla miriade di distrazioni e alla sovraesposizione agli stimoli che caratterizza le vite delle nuove generazioni. La convivenza è da intendersi come l’adattamento dell’uomo a convivere con i suoi simili per la sua stessa sopravvivenza. Per regolare la vita complessa di un gruppo sociale – prosegue il docente universitario di Maddaloni – esistono leggi da rispettare che si affiancano a consuetudini, norme condivise secondo un codice etico, molto spesso non scritto, a cui aderisce la maggior parte della cittadinanza. A queste norme condivise secondo un codice etico dobbiamo indirizzare come cittadini la nostra massima attenzione“.

E’ necessario – conclude Antonio Centorecoinvolgere, con gli esempi, le nuove generazioni. Ma per convivere civilmente non si può escludere il rispetto per gli altri. Il rispetto del prossimo è contro la derisione, l’insulto, la prevaricazione, la prepotenza, la violenza, la discriminazione di sesso, di razze, di etnie, diversità fisica, diversità mentale, disabilità e patologie. Comportamenti asociali possono essere minacciati dalla crescente crisi di valori che influenza le nostre istituzioni educative come la scuola

Vincenzo Lombardi