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MADDALONI- “E io pago”, ottava puntata. Ogni volta che segnaliamo le luci, lasciate accese per tutta la notte presso la casa comunale temporanea di via San Francesco d’Assisi, gli amministratori fanno spallucce. Sarebbe (a loro dire) una notiziola. E’ vero è una notiziola: cosa può valere la luce accesa (da tre notti consecutive) rispetto ai mille disagi che da 20 anni sono stati inferti al territorio? E’ solo una puntura di spillo rispetto ai fiumi di danaro pubblico sperperati in emergenze senza fine; alla quantità di sentenze che hanno visto soccombere l’ente locale; alla montagna di crediti dimenticati e mai riscossi (canoni di locazione, mercato ortofrutticolo, occupazione di suolo pubblico) e chi più ne ha più ne metta. E’ vero: rispetto al fiume dello spreco trattasi di una goccia. Ma purtoppo molto significativa: simbolo di sciatteria, abbandono, disinteresse. Luci o non luci, ci diciamo la verità? La macchina (scassata) comunale è nemica della città, ostile agli utenti, sostanzialmente demotivata e comunque incapace di dare risposte esaustive (salvo lodevoli eccezioni) ai bisogni del territorio. Tradotto è un corpo estraneo che la città deve trascinare, sopportare, tollerare. Un pezzo del secolo scorso (quando si praticava la mitica corsa al posto fisso) che sopravvive nel XXI secolo. Vedete la questione delle luci è intrinsecamente grave. Quante volte è stato ripetuto il mantra “non ci sono soldi”? Quante volte si dice “non c’è personale”? Quante volte “non ci sono vigili” (omettendo di ricordare che tutti gli uffici amministrativi pullulano di ex vigili urbani)? Molte cose sono vere, moltissime sono alibi, foglie di fico, luoghi comuni per scaricare sull’utenza gli effetti della disorganizzazione. Ma poichè lo scarico sul territorio delle responsabilità gestionali (tutte documentate e tutte gravi) dura da 20 anni e oltre, è legittimo chiedere di non scaricare sulla città anche lo spreco delle utenze comunali? Si è vero è una goccia nel mare dello sbrago, ma pur sempre un gesto di buona volontà, un atto a difesa del decoro e della credibilità delle istituzioni. Ha ragione il sindaco Andrea De Filippo: la “vera rivolizione della macchina comunale è di natura generazionale”. Si è vero, fin quando i demotivati cronici, oggi con stipendio di cittadinanza, non andranno in pensione non ci sarà cambiamento. Via i vecchi e dentro i giovani… E speriamo che il cielo ce li mandi buoni. Buongiorno e auguri Maddaloni.

Redazione