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NAPOLI- (di Gigi Bove*) Stamattina  si sono tenuti i funerali dell’ ex Presidente della Regione Campania, Antonio Rastrelli che ha lasciato la vita terrena all’ età di 91 anni.

Ecco la testimonianza personale del vicesindaco:
Per ragioni anagrafiche ho pochi ricordi che direttamente mi legano ad Egli ma sentivo il dovere morale di p assistere, con particolare commozione, al suo ultimo viaggio terreno.
Pertanto, stamattina, ho assistito ai funerali che si sono svolti nella Chiesa del Sacro Cuore di Corso Vittorio Emanuele in Napoli e con me, non poteva essere diversamente, l’ amico di sempre – conosciuto ai tempi del Movimento Giovanile di AN- Maurizio Masiello oggi Consigliere Comunale a Santa Maria a Vico ed il Prof. Clemente Porrino, uno dei primi consiglieri comunali eletti sotto la bandiera del Movimento Sociale Italiano nei lontani anni 50 e in quelle che un tempo erano le democristianissime terre della nostra Provincia.
Per coloro come me, Maurizio e altri che magari per ragioni anagrafiche non hanno vissuto la stagione della Prima Repubblica e di Uomini come Antonio Rastrelli hanno letto tanto ma di cui non hanno potuto conoscere personalmente gli insegnamenti, tuttavia, tributargli l’ ultimo saluto può sembrare anomalo.

E diventa bizzarro se consideriamo che oggi è il 17 Agosto e tanti dei nostri coetanei, anche quelli che ricoprono cariche pubbliche, sono giustamente al mare.
Ed invece NO!!! Stare li stamattina, a Napoli e salutare il Governatore Antonio Rastrelli per me, per noi è stato un fatto naturale oltre che un dovere dal quale non poter, non dover e non voler prescindere.
Antonio Rastrelli è stato ed è, ancora oggi, Uomo d’ altri tempi ; politico legato fortemente alle sue esperienze passate ma che non ha orientato la Sua azione sulla base dell’ orologio con le lancette verso il passato. Ma con lo sguardo verso il DOMANI ed un futuro pieno di speranza e ottimismo.
Antonio Rastrelli è stato sempre un passo in avanti soprattutto nel come si è comportato con le Istituzioni (sia quando è stato varie volte Parlamentare della Repubblica e sia quando è stato Presidente della Regione Campania). Attentissimo al rigore istituzionale è stato un rigido ma al contempo dinamico Presidente di Regione.
Rastrelli , a differenza di altri, fu uno dei primi a credere seriamente che fosse giunto il momento di decongestionare l’ allora già “piccolo” aeroporto di Capodichino volendo realizzare concretamente quello di Grazzanise. Sono passati circa 25 anni e nulla è stato fatto!!!
Il Governatore Rastrelli è stato il primo a comprendere, a scrivere, a proporre , a voler realizzare un impianto per ogni singola Provincia della Campania per il trattamento dei rifiuti e della frazione organica in modo particolare. Dal suo piano rifiuti sono passati circa 25 anni e nulla è stato fatto!!! Ma è ancora attualissimo.
Poi arrivarono i soldi, fiumi di soldi, per l’ emergenza idrogeologica e il Presidente Antonio Rastrelli era un chiaro ostacolo alla gestione poco chiara che di quei soldi si voleva fare e allora lo dovevano eliminare come Presidente e ordire, ai danni delle persone perbene della Campania, una congiura di Palazzo.
Il Palazzo tradì Rastrelli ma la gente normale , il Popolo e pure i suoi avversari, quelli onesti come Lui, l’ hanno sempre amato e voluto bene!!!
Erano i giorni del ribaltone in Regione e ricordo due episodi: uno pubblico e l’ altro che mi riguarda personalmente.
Il primo: erano pronte sulla scrivania del Presidente Antonio Rastrelli decine e decine di nomine dirigenziali, manageriali che egli avrebbe potuto firmare e farsi un bel po’ di “amici” ma si rifiutò dicendo che da lì a qualche giorno, forse ore, non sarebbe stato più il Presidente della Giunta Regionale della Campania e non sarebbe stato giusto firmare qui decreti.
Una lezione esemplare di una vita onesta e perbene di un Uomo politico dal rigore morale irripetibile.
L’ altro episodio: era stato consumato il ribaltone da qualche ora e la Federazione Provinciale di A.N di Caserta radunò i suoi militanti in una pubblica manifestazione presso l’ aula consiliare di Corso Trieste della Provincia di Caserta.
Ci stringemmo tutti attorno al Presidente Antonio Rastrelli che giunse da Napoli intorno alle ore 13.00.
Era una Domenica mattina e l’ ora era insolita ma la sala era gremita in ogni ordine e posto.
Io avevo 14 anni e ricordo un omone alto che fece un intervento brillante, non una parola di rancore ma un’ analisi politica stupendae vera verso un fattaccio gravissimo che qualche ora prima era stato consumato da “nani”, “questuanti”e “cortigiani” della politica campana.
Quella Domenica mattina riuscii a stringere la mano al Presidente Rastrelli e per me , che non ho vissuto il Msi, che non sono stato un nostalgico ( non lo era manco Rastrelli nell’ accezione classica del termine nonostante fosse nato politicamente con un padre fondatore del fascismo napoletano) e che sono nato quando il fascismo era già caduto da ben 40 anni, per me, quel momento in cui strinsi la mano al Governatore è ancora foriero di tanto orgoglio e vanto.
Antonio Rastrelli oggi ha compiuto il suo ultimo viaggio terreno e tanti di Noi a salutarlo ma soprattutto diversi dei “suoi” ragazzi ; tanti che l’ hanno veramente vissuto, tratto insegnamenti, valori ed esperienze dirette e personali, a differenza di me, bambino all’ epoca, poi ragazzo e oggi giovane uomo che di Rastrelli ha pochissimi ricordi personali ma una sconfinata stima verso un Uomo che ha rappresentato un modello per tanti.
Uno di quei modelli, esempi da seguire che ne nascono ogni 50 anni. Forse.
Stamattina tanti di loro a ricordarlo; tanti che hanno rappresentato la Destra nei piani alti delle Istituzioni: Enzo Rivellini, Mario Landolfi, Salvatore Ronghi, Pasquale Viespoli, Enzo Fasano, Massimo Abbatangelo, Luciano Schifone, Fabio Chiosi, Francesco D’ Ercole, Michele Florino, Bruno Esposito. E tanti altri ancora.
Purtroppo , però, questa Comunità, da qualche anno si ritrova solamente ai funerali perché oggi divisa in mille rivoli. E non serve assolutamente cercare il capro espiatorio. Non sarebbe utile a nessuno.
Ma questa della “diaspora” è un’ altra storia e forse loro, dall’ alto , ora che si sono ritrovati, possono dare una mano a noi, ragazzi nati negli anni 80, di riprendere il bandolo della matassa con la saggezza dei loro insegnamenti e soprattutto dei “loro ragazzi” che stamattina erano lì come figli di Rastrelli e nostri padri.
Un saluto colmo di gratitudine verso il Presidente Antonio Rastrelli il cui ricordo ed esempio saranno sempre presenti nella nostra umile mente e nel nostro cuore.
A Dio Presidente Antonio Rastrelli.
Umilmente
Luigi Bove

Redazione