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Addio a Lina Wertmuller, grande protagonista della cultura del Novecento. È stata la prima donna candidata all’Oscar come migliore regista. Lina Wertmuller è morta all’età di 93 anni dopo aver dedicato gran parte della sua vita al cinema e al teatro. Romana di nascita ma napoletana di adozione. Regista, scrittrice e scenaggiatrice, la prestigiosa statuetta dell’Oscar le è stata assegnata nel 2019 a coronamento di una carriera strepitosa. Lina, all’anagrafe Arcangela Felice Assunta Wertmuller von Elgg Spanol von Braueich, discende da una nobile famiglia svizzera. Nel 1953 è assistente alla regia nel film d’esordio di Virna Lisi, ”E Napoli canta mentre nel ’59 è l’autrice della prima edizione del programma Canzonissima, tra i più grandi successi di ogni tempo della televisione italiana. L’anno successivo Federico Fellini la vuole come aiutante e attrice per il film ”La dolce vita e, in seguito, la confermerà anche per ”8 e mezzo

Gli inarrivabili Giancarlo Giannini e Mariangela Melato in “Travolti da un insolito destino…”

Negli anni ’70 inizia la collaborazione con Giancarlo Giannini e Mariangela Melato che sono i protagonisti indiscussi di film destinati a diventare dei veri e propri cult come ”Mimì metallurgico ferito nell’onore” (1972) e ”Travolti da un insolito destino nell’azzurro mare d’agosto” (1974). Giannini è presente anche nel film i ”Pasqualino Settebellezze” che ottiene ben 4 nomination all’Oscar, tra cui quella per la miglior regia e il miglior attore. Nel 1978 la Wertmuller entra nel Guinness dei primati per il titolo del film più lungo della storia, ossia per “Fatto di sangue fra due uomini per causa di una vedova. Si sospettano moventi politici”. Anticonformista per eccellenza ha raggiunto grandi successi non solo al cinema. Nel 1986 inaugura la stagione lirica del Teatro di San Carlo di Napoli con la ”Carmen”, opera che viene trasmessa in diretta su Raiuno. Nel 1992 sbanca il botteghino con ”Io speriamo che me la cavo”, film tratto dal best seller del maestro elemntare di Arzano, Marcello D’Orta, e con Paolo Villaggio protagonista di questa ennesima pellicola dedicata al Sud Italia. 

La toccante scena finale di “Io speriamo che me la cavo”

Nel 2010 riceve il David di Donatello alla carriera e nel 2015 la cittadinanza onoraria della città di Napoli, conferita dal sindaco Luigi de Magistris. Con Lina Wertmuller scompare un’icona assoluta di genialità cinematografica. Una donna che, dietro la macchina da presa, è stata capace di valorizzare al massimo i suoi attori e soprattutto di descrivere come poche l’umanità che le girava intorno.

Vincenzo Lombardi