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5,5 milioni davanti al piccolo schermo con il 27% di share. Alla finalissima arriva anche Gigliola Cinquetti, prima vincitrice italiana

Lo spettacolo continua e l’EuroVison Song continua a piacere al pubblico non mostrando alcuna flessione. Anche la seconda semifinale vince la gara degli ascolti con 5,5 milioni di telespettatori con il 27% di share. Ancora una grande festa con delle bellissime canzoni con un trio di presentatori sempre più affiatato. Laura Pausini, Alessandro Cattelan e Mika sono completamente padroni della scena come visto in un momento importante dello show quando sono stati “disturbati” dal vulcanico isrealiano Michel Ben David: sono stati al gioco e ne è venuto fuori un siparietto anche divertente.

Immensi la Pausini e Mika nel riproporre due brani meravigliosi come Fragile di Sting e People have The Power di Patti Smith. Lo stesso Cattelan nelle sue parti “soliste” si è visto come fosse ancora più sciolto regalandoci un simpatico momento con tanto di ballo all’apertura della serata. Seconda serata con ospiti Il Volo con quel Grande Amore che fece e ha fatto ancora emozionare tutta Europa. Peccato per Gianluca Ginobile che colpito da Covid ha partecipato in smart working.

Mahmood & Blanco tra i favoriti della finale di Torino

Passando alla competizione è stata la serata delle sorprese. Fuori dalla finalissima due favoriti come Achille Lauro di San Marino ed Emma Muscat di Malta. Si qualifica WRS per la Romania che era dato dagli scommettitori molto lontano dal decimo. Dall’Italia occhi puntati su Achille Lauro, ma la non qualificazione era nell’aria. La canzone ci è sembrata molto debole compensando con uno show sopra le righe con tanto di bacio “omo” che all’Eurovision non sorprende nessuno e una cavalcata al toro “Roberto” che insomma è sembrato un no sense. All’Eurovision gli eccessi sono graditi ma devono essere consequenziali a ciò che la canzone vuole dire ed esprimere e non fini a se stessi.

I qualificati che vanno a completare la finale sono: Finlandia, Serbia, Azerbaijan, Australia, Estonia, Romania, Belgio, Svezia, Repubblica Ceca. Finale in cui vedremo come prima clip, presentata dal drone Leo, questa volta la Reggia di Caserta visto che i We Are Domi si esibiranno per primi. A questo punto ci si chiede chi potrà vincere questa edizione dell’Eurovision di Torino. A nostro avviso vi sono tre passibili vincitori e tre outsider.

EUROVISION ’22: BOOM DI ASCOLTI PER LA PRIMA SERATA

Tra i possibili vincitori c’è l’Ucraina. La canzone, Stefania, davvero bella e particolare con un folk misto a rap. Una canzone dedicate alle mamme ma con un passaggio molto particolare – troverò sempre la strada anche se tutte le strade sono distrutte – che sebbene la canzone sia sta scritta e presentata prima degli eventi bellici colpisce certamente chi è sensibile a quelle tristi vicende. Ancora l’Italia! Dopo il successo che ha proiettato i Maneskin nell’Olimpo della musica a livello mondiale e che saranno attesissimi ospiti sabato sera, potrebbe esserci un clamoroso bis con i “Brividi” di Mahmood&Blanco. Inutile sviscerarne i motivi, sono gli stessi che hanno portato questo brano a stravincere il Festival di Sanremo, cui proprio nella seconda semifinale la Pausini ha dedicato un breve omaggio. Canzone che ha una tematica difficile ma esibita con passionalità e capacità vocali riconosciute da tutti i fan europei.

MAHMOOD & BLANCO: “BRIVIDI” CAMBIA TESTO PER L’EUROVISION

Tra i papabili anche la Svezia di Cornelia Jakobs con una Hold me Closer ben eseguita e dal testo accattivante con tutto il pubblico che ha cantato assieme alla talentuosa cantante svedese. Tra gli outsider c’è la Spagna di Chanel con SloMo, un brano dance sensuale, erotico, ma non sguaiato e trash anzi molto bello e con una coreografia azzeccata. Grande attesa per la Gran Bretagna che finalmente trova un interprete e una canzone di livello, Sam Ryder con Spaceman, giorno dopo giorno sempre più convincente con una capacità canora da tenere in considerazione. Poi la Polonia con Ochman e la sua River struggente, ben eseguita, e chissà che non si vada a Varsavia il prossimo anno.

Uno scatto del Pala Olimpico di Torino (ph.: Vincenzo Nicolello)

Tra gli ospiti domani sera come detto i Maneskin che faranno tremare Torino come fecero lo scorso anno a Rotterdam e siamo curiosi se presenteranno la versione “ripulita” o quella di Sanremo. Poi Gigliola Cinguetti la prima vincitrice dell’Eurovision per l’Italia nel 1964 con Non ho l’età e con un secondo posto che non tutti ricordano nel 1974 con Sì finita dietro a quelli diventeranno dei mostri sacri della musica quali gli ABBA. Non ci sarà Toto Cutugno per motivi di salute, ma il suo messaggio è arrivato forte e chiaro: “Da Torino parta uno scenario e un inno di pace per l’Europa” ricordando in qualche modo la sua vittoria del 1990 a Zagabria con quel meraviglioso ritornello Insieme, unite, unite Europe!

E’ inutile dire che stiamo contando anche i secondi che ci separano da questa incredibile finale! (foto in home page di Vincenzo Nicolello)

I 25 Paesi in finale con il loro ordine di uscita sabato sera
Alfredo Ferrara