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Il consigliere comunale di Riscossa di Maddaloni: “Personale ridotto ormai all’osso, serve un intervento non più rinviabile

Implementare il personale del Dipartimento di Salute Mentale di Maddaloni, in modo da rispondere alle esigenze di un’utenza formata da oltre 90 mila cittadini. È questo l’oggetto della richiesta di intervento redatta da Claudio Marone, capogruppo di Riscossa di Maddaloni al Consiglio Comunale. Marone nella giornata di ieri ha inoltrato una comunicazione rivolta al Direttore Generale dell’Asl Ferdinando Russo, ai sindaci del territorio, ai consiglieri regionali Vincenzo Santangelo e Gianpiero Zinzi e ai parlamentari maddalonesi Antonio Del Monaco e Marianna Iorio.

Il consigliere comunale ha raccolto le istanze e le proteste del personale del DSM di Maddaloni, ridotto ormai all’osso e oberato di lavoro, che ha trovato nel consigliere un interlocutore da sempre vicino a queste tematiche. Nella struttura infatti, a causa di pensionamenti e di trasferimenti verso altre strutture vicine, lavorano al momento solo due medici specializzati. Il personale di supporto è assolutamente inferiore alla pianta organica.

Tutto questo inoltre accade in un periodo contrassegnato dalla pandemia Covid-19, che non ha fatto altro che aumentare il numero di cittadini che ha bisogno di supporto psicologico

Proprio per questi motivi, Marone ha chiesto al Direttore Generale Russo un intervento immediato per implementare il numero sia dei medici che del personale di supporto. «Non si può più rimandare un intervento sul Dipartimento di Salute Mentale di Maddaloni. Il personale si è rivolto a me illustrandomi le esasperazioni dovute all’incapacità del DSM di soddisfare, a causa della carenza organica, i bisogni della popolazione. Stiamo parlando di una struttura che copre un’utenza di più di 90 mila cittadini. Un punto di riferimento per la diagnosi e la terapia di tante patologie di ordine non solo psichiatrico – come la schizofrenia, la paranoia, l’ansia e depressione. Ma anche psicologico, come le turbe del comportamento e i disagi giovanili.

Noi abbiamo raccolto questo segnale d’allarme e abbiamo richiesto l’intervento del Direttore Generale Russo che non può più voltarsi dall’altra parte e far finta di non vedere. A tale scopo abbiamo interessato i referenti politici del nostro territorio sia in Regione che in Parlamento in modo da cercare di spingere tutti nella stessa direzione. Una cosa è sicura: su questa questione non cederemo di un metro».

Luigi Ottobre