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Con sentenza n. 61/2019 il Tribunale di Napoli Nord – sezione fallimentare ha sancito il fallimento n. 59/2019 in capo alla IAP srl, la società che tra gli altri ha gestito i tributi dei comuni di Maddaloni e San Felice a Cancello.
La pronuncia avvenuta il 19 luglio scorso ha anche affidato la curatela al dr. Luigi Soprano con studio a Napoli e stabilito il termine per l’ammissione al passivo entro il 25 ottobre prossimo.
Sia per Maddaloni che per San Felice a Cancello questa del fallimento è la classica beffa che si aggiunge al danno. Proprio stamani il Comune di San Felice a Cancello procedeva a liquidare l’acconto al CTU nominato dai giudici della Corte dei Conti nel contenzioso che vede coinvolto l’Ente sanfeliciano contro la Iap: in ballo 11.791.293,47 euro. A questi quasi 12 milioni di euro bisogna aggiungere quelli del lodo arbitrale relativo i canoni idrici dal 2006 al 2015 per euro 5.665.265,49.
Parliamo di poco più di 17 milioni di euro per un Comune che ha accertato 460 domande nella procedura di dissesto per un totale di 27.720.500 euro; ovvero il solo lodo arbitrale (tra l’altro impugnato innanzi alla Corte d”Appello con la speranza da parte del Comune di vedere rialzate a suo favore le somme) e la procedura alla Corte dei Conti avrebbero garantito di uscire dal dissesto in maniera anche agevole. Ma ora tutto rischia di diventare un fuoco di paglia.
Ovviamente San Felice rappresenta la situazione limite, ma altri Comuni non sarebbero messi meglio, così come dipendenti (tra cui messi notificatori già vittoriosi in diverse vertenze).
Anche per il Comune di Maddaloni, in ballo i canoni idrici fino al 2017, al limite della prescrizione.
Bisognerà attendere l’udienza del 26 novembre prossimo quando alle 15 il giudice delegato terrà l’udienza per l’esame dello stato passivo.

Redazione On Line