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Tutte le incongruenze in materia di discussione urbanistica. Una contraddizione dietro l’altra: dopo l’irritualità della richiesta di istituzione della “Commissione sismica”, doppione che zavorrerebbe il lavoro dell’Ufficio tecnico, l’architetto Gianni De Santis continua a segnalare l’anomalia della discussione parallela avviata da un gruppo di tecnici sul Puc.

Architetto ma la discussione sulle linee guida non è un passaggio fondamentale nell’adozione e approvazione del Puc?

Si certamente. E proprio per questo, relativamente alle Linee Guida del PUC, trovo singolare e intempestivo attivare ora un tavolo parallelo all’operante Ufficio di Piano.

Un altro doppione?

In certe riunioni tra tecnici, trovo una stridente sovrapposizione. Mi spiego: l’Ufficio di Piano è un organo tecnico-politico dove i Capigruppo Consiliari sono affiancati da Professionisti (evidentemente iscritti ad un albo professionale, altrimenti non potrebbero esercitare la professione); non trovo quindi lineare intervenire contemporaneamente a incontri tra tecnici/professionisti su un argomento del quale in altra sede (Ufficio di Piano) si perorano le cause di un movimento o partito politico.

Insomma, una volta si è laicamente tecnici e professionisti e in contemporanea consulenti di parte?

Dico semplicemente che si rischia di duplicare e/o ratificare in un contesto apolitico quanto proposto in sede politica. A sostegno di quanto dico, richiamo la Delibera di C.C. n. 156/93 la quale dispone che l’Ufficio di Piano debba essere composto, tra gli altri, dai Capigruppo Consiliari e da “tecnici designati dai Capigruppo, all’atto dell’insediamento della commissione, scelti tra i professionisti aventi un’anzianità di iscrizione all’albo professionale di almeno cinque anni, con esclusione dei redattori del P.R.G.”.

Redazione