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40 anni debuttava al Festival di Sanremo la categoria Nuove Proposte. Iniziava la carriera di una delle voci italiani più famose al mondo con un brano che fotografava una generazione

Non si può certo dire che il 1984 sia stato un anno passato inosservato. I colorati e tanto nostalgici anni ’80 entravano nel vivo e con loro tanti avvenimenti che avrebbero lasciato il segno. Steven Jobs si prendeva la scena e lancia il Macintosh, al cinema usciva il capolavoro di Sergio Leone, “C’era una volta in America“, mentre Bruce Springsteen pubblicava “Born in the U.S.A.“. Il mondo dei videogame veniva invaso dai mattoncini del Tetris.

Nel 1984 nasceva il ragazzo che avrebbe cambiato la vita a tutti noi, Mark Zuckenberg, lo studente diventato Re Mida dei social mettendo in relazione ogni giorno miliardi di utenti. Il 1984 ha dato la vita anche ad una delle attrici di maggior fascino come Scarlett Johansson e l’eroina pop Katy Perry, milioni di dischi venduti nel mondo. Dalle parti nostri il Festival di Sanremo viveva il rilancio baudiano, tra schedine del Totip ed EuroVisione, con la sicurezza familiare di vedere all’Ariston grandi classici come Albano & Romina, Toto Cutugno, Drupi, Iva Zanicchi, Bobby Solo e Pupo.

Albano & Romina Power, con Pippo Baudo, vincitori del Festival 1984

C’erano anche Enrico Ruggeri e gli Stadio (rigorosamente penultimo e ultimi in classica) e Fiorella Mannoia con “Come si cambia“. In quel Festival, Fiordaliso sforna la sua hit, “Non voglio mica la luna“, mentre Christian, il cantante sempre abbronzato che piaceva alle mamme, chiude al terzo posto con “Cara“, dietro Cutugno (ovviamente secondo con “Serenata“) e i coniugi di Cellino San Marco che si aggiudicano il Festival con “Ci Sarà“.

Fu il primo grande successo di Eros ma soprattutto l’ennesima intuizione di Pippo Baudo. Dalla categoria “Giovani” di Sanremo sono usciti grandi nomi della musica italiana

Il 1984 resta un anno importante per Sanremo. Sua Televisionità, Pippo Baudo, introduce la categoria Nuove Proposte per dare ribalta alle voci della nuova generazione. I cosiddetti BIG non sono più soli all’Ariston e dividono la scena con i cantanti del domani. Una categoria che ha “scoperto” grandi voci della nostra canzone, subendo, negli anni, notevoli ridimensionamenti fino quasi a scomparire. Resta comunque l’ennesima intuizione di Baudo. In rigoroso playback e qualche applauso finto, vince Eros Ramazzotti, viso acerbo, voce che ricorda Lucio Battisti, già da qualche anno sulla scena dopo essersi fatto notare al Festival di Castrocaro.

Eros Ramazzotti primo vincitore tra le Nuove Proposte a Sanremo

Arriva dalla borgata romana, introverso e con tanta voglia di affermarsi, canta “Terra Promessa” che ci metterà poco a diventare una sorta di inno generazionale, quasi un grido per le generazioni che hanno nei sogni il loro sguardo al futuro. Giovani che sognano l’America e guardano lontano. Eros Ranmazzotti, 21 anni all’epoca di quel Sanremo, incarna l’identikit di quei ragazzi che decidono di non fermarsi e cercare il meglio seppur impossibile. Ancora oggi, “Terra Promessa“, è uno dei brani cult di un cantautore italiano tra i più famosi al Mondo, nato artisticamente proprio al Festival di Sanremo.

Giovedì 8 Febbraio, Eros Ramazzotti festeggerà i 40 anni di “Terra Promessa” proprio sul palco dell’Ariston. 40 anni fa, abbiamo detto, ha rappresentato una sorta di manifesto giovanile con una generazione che gridava la propria voglia di sogni e viaggi, di appartenenza e di un mondo migliore. La canzone parlava di voglia di crescita e di affermarsi. Non è dato sapere quanti abbiamo davvero trovato la propria “Terra Promessa” ma sicuramente, 40 anni fa, c’era una generazione che aveva tanta voglia di aprire la porta di casa per “scoprire nuove emozioni“, piuttosto che restare sul divano con uno smartphone con nulla intorno.

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Vincenzo Lombardi