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MADDALONI- La rinascita possibile in un click. Segnali concreti di rinascita e rilancio, organizzativa e produttiva, di quella che è stata la cattedrale nel deserto  del trasporto meri su ferro. Archiviata l’esperienza gestionale di Fs-Cargo (la società del gruppo Fs che ha decretato la dismissione dello scalo merci ferroviario Maddaloni-Marcianise), Mercitalia riattiva i servizi di manovra dei carri e quindi di movimentazione classica delle merci. «Mercitalia rail» riparte dal recupero dei primi binari disattivati (trasformati in parcheggio per vecchi carri) appartenenti al gigantesco sistema Direzioni-Partenze (composto da ben 32 binari dalla lunghezza media di 750 metri), che in passato non ha mai superato il 30 per cento delle sue potenzialità produttive. Il core business del rilancio, al momento, è la «logistica applicata all’e-commerce» e la «logistica ad alta velocità». Dei servizi dello scalo che fu resta ben poco. A guidare il rilancio è la «base logistica dei treni merci ad alta velocità»: costruiti binari modificati e capannoni per allocare i treni ETR 500 che garantiscono «il servizio cargo all freight del Polo Mercitalia» tra lo scalo merci Maddaloni-Marcianise e l’Interporto di Bologna. E c’è l’obiettivo di raddoppiare le corse giornaliere. «Il vecchio scalo merci –commenta Angelo Lustro, segretario provinciale della Filt-Cgil- ovvero la vecchia piattaforma serviva per il traffico merci su scala nazionale di fatto non c’è più. Ma seguiamo con molta attenzione le ricadute occupazionali che porterà questo processo appena iniziato». Al posto dei servizi classici arrivano i servizi di distribuzione delle merci, acquistate on line, che vengono movimentate, tracciate, distribuite con un sistema digitale (nei capannoni costruiti a Maddaloni). Insomma, lo scalo che era diventato una cattedrale nel deserto è stato rivitalizzato dalle committenze a portata di click, e alla consegna a domicilio del giorno dopo.

Redazione