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MADDALONI- Un manipolo di donne coraggiose ha fermato lo scempio: la muratura di un passaggio a livello senza opere sostitutive (per veicoli e pedoni). L’ardore di poche donnine, minuscole e arrabbiate, ha salvato l’onore di una città moribonda e omertosa. Poche persone contro oltre una cinquantina tra poliziotti e carabinieri. Ore 7.30, nelle adiacenze del passaggio a livello di via Appia: scortato da un cordone di Polizia e Carabinieri (presenti due camionette delle celere), avanzava il camion di Rfi con a bordo le paratie in cemento per murare l’attraversamento al km 281 +280. Solo le urla delle donne hanno fermato l’inizio dei lavori, mentre l’intero rione inerme e rassegnato osservava da dietro le tapparelle. E poi ci ha pensato Pasquale Giordano ad inscenare la protesta plateale: si è gettato davanti al camion per bloccarne l’avanzata. Poi si è cosparso di un presunto liquido infiammabile. Il blitz è servito per bloccare le operazioni. E’ cominciato un lungo braccio di ferro: da una parte i manifestanti e dall’altro le forze dell’ordine. E’ partita la trattativa telefonica alla ricerca della mediazione del prefetto. Ore 9.30: è arrivato l’ordine di sospendere le operazioni. Ha vinto il buon senso. Il camion, con le opere murarie, è andato via. Convocata invece una riunione in prefettura con l’onorevole Antonio Del Monaco (che ha raggiunto il presidio e divulgato i documenti ufficiali sul rifiuti del commissario Basile di sospendere l’ordinanza di chiusura) ma anche con i presenti Andrea De Filippo, Tina Santo, il segretario provinciale della Filt-Cgil Angelo Lustro. I candidati a sindaco, i parlamentari, i sindacati e una delegazione dei residenti di via Appia sarà a breve ascoltata in Prerfettura. All’ordine del giorno la richiesta di “sospendere le operazioni e demandare al prossimo Consiglio Comunale tutte le future trattative e i futuri rapporti con Rfi”. Demandata ai cittadini e ad una parte della politica locale, quello che per 30 anni non hanno potuto, voluto e saputo fare sindaci e amministrazioni. E’ stato necessario il vino di Pasquale Giordano (era vino il liquido pseudoinfiammabile cosparso sull’asfalto) e le urla delle donne per scuotere la città.

bocchetti