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A poche ore dalla morte di Diego Armando Maradona, a Napoli si vive una sorta di lutto cittadino. Drappelli di tifosi in strada con i lumini davanti ai murales di culto dedicati al campione argentino (in particolare ai Quartieri Spagnoli). Lo stadio San Paolo è stato illuminato quasi come ultimo saluto al Re che ha scritto la storia del Calcio Napoli proprio su quel terreno di gioco. Sempre fuori dallo stadio, con grande compostezza, centinaia di tifosi sono in “processione” per rendere omaggio a Maradona con fiori, bandiere, sciarpe e lumini. Un’autentica veglia che potrebbe durare tutta la notte. Scontata la messa solenne che si sta moltiplicando sui social con l’incalcolabile numero di post, ricordi e foto dedicati a Dieguito. La prematura scomparsa del campionissimo ha già messo in moto un desiderio che si sta amplificando sempre di più proprio grazie al web e alle piazze virtuali. Tifosi, appassionati, grandi nomi dello spettacolo e della cultura chiedono a gran voce che lo stadio di Fuorigrotta sia intitolato a Diego Armando Maradona. Un tam tam che non accenna a diminuire e che vede la discesa in campo anche di un illustre tifoso come il regista Paolo Sorrentino che vive nel culto di Maradona tanto da dedicargli l’Oscar vinto nel 2015 con “La Grande Bellezza”.

Il tributo ai Quartieri Spagnoli

Tra l’altro, in questo periodo, Sorrentino sta ultimando le riprese de “La Mano di Dio”, titolo che rimanda al gesto più famoso del fuoriclasse argentino. Paolo Sorrentino lancia un appello senza tema di smentita e chiede a gran voce al sindaco di Napoli di intitolare il San Paolo a Diego Maradona. Questo il messaggio del regista: “De Magistris, il San Paolo è di proprietà del Comune di Napoli e quindi dei cittadini Napoletani. Il gesto più importante che va fatto, è quello di dedicargli lo stadio. Chi verrà a Napoli giocherà “Al Diego Armando Maradona”. È il minimo che possiamo e dobbiamo fare”. Immediate le condivisioni che si stanno accodando con il passare dei minuti. Il primo cittadino ha ufficializzato anche il lutto cittadino (in Argentina saranno quattro i giorni). In città, inoltre, sono spuntati i manifesti funebri e si pensa ad un flash mob per la giornata di domani rigorosamente dai balconi.

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Vincenzo Lombardi