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Foto: © SSC Napoli
Decidono i gol di Salah e Nuñez nel finale: buona la prova del Napoli sotto il profilo della personalità, azzurri primi con 15 punti

Se volessimo fare una classifica degli stadi capaci di racchiudere in sé allo stesso tempo storia, fascino e iconicità, Anfield Road ci rientrerebbe di pieno diritto. Che poi, a pensarci bene, tra Liverpool e Napoli esistono delle affinità calcistiche che forse spiegano perché negli ultimi anni l’Europa che conta le ha poste più volte una contro l’altra. Come quel ”You’ll Never Walk Alone” che tanto assomiglia al ”Sarò con te e tu non devi mollare”. O al fatto stesso che anche gli azzurri hanno il loro tempio, che porta il nome del più grande di tutti – già solo per questo è espressione di storia – e che è stato in grado di fare ”vittime” eccellenti. E gli inglese ne sanno qualcosa.

Ad Anfield si affrontano due squadre che giocano senza voler rinunciare alla propria filosofia calcistica. E così, sia gli azzurri che i Reds vogliono gestire il controllo del pallone, entrambe vanno in pressing per conquistarlo e, infine, sia l’una che l’altra si rendono conto quand’è il caso di abbassarsi per togliere spazi che potrebbero rivelarsi pericolosi. E’ chiaro che quando il livello in campo si equivale – sotto diversi aspetti – a rimetterci sono le occasioni da gol, tant’è che alla mezz’ora Liverpool e Napoli fanno segnare il 50% di possesso palla a testa. Normale poi che gli inglesi, tra le mura amiche, provino ad aumentare la spinta in fase offensiva, ma i partenopei si calano in una gara di sacrificio, di resistenza e anche di fisicità che denota una certa maturità. Ovviamente le difficoltà non mancano nel riuscire a costruire gioco e apportare pericoli verso la porta difesa da Alisson.

LA GARA SI SBLOCCA NEL FINALE

Il brivido più grande dopo un’ora circa di gioco è il gol di Ostigard nella ripresa, poi successivamente annullato per questione di millimetri dopo diversi minuti di revisione al Var. Uno scampato pericolo per i Reds che scalda i tifosi di Anfield imprimendo una sorta sveglia al match. Si ritorna a duellare di impeto e di fisico, con gli azzurri per nulla intimoriti di giocarsela alla pari con i vice campioni d’Europa. Restano tuttavia rare le occasioni che possono cambiare il risultato. Solo a 5 minuti dalla fine Salah trova la rete su uno dei punti forti del Liverpool, i calci da fermo. Il Napoli ci prova nel finale ad aggiustare il risultato, ma subisce il raddoppio ancora da calcio d’angolo con Nuñez a pochi secondi dalla fine. Si interrompe a 13 la striscia di vittorie consecutive degli azzurri che nonostante la sconfitta chiudono meritatamente al primo posto il girone di Champions. In Europa League ci va l’Ajax che batte i Rangers all’Ibrox 3-1.

TABELLINO

Liverpool (4-3-3): Alisson; Alexander-Arnold (87′ Ramsay), Konaté, Van Dijk, Tsimikas; Milner (48′ Elliot), Fabinho, Thiago (87′ Bajcetic); Salah, Firmino (87′ Carvalho), Jones (73′ Nuñez)
A disposizione: Adrian, Kelleher, Gomez, Robertson, Philips. Allenatore: Klopp

Napoli (4-3-3): Meret; Di Lorenzo, Ostigard, Kim Min-jae, Olivera; Anguissa, Lobotka (82′ Zielinski), Ndombele (87′ Raspadori); Politano (70′ Lozano), Osimhen (87′ Simeone), Kvaratskhelia (82′ Elmas)
A disposizione: Sirigu, Idasiak, Mario Rui, Juan Jesus, Zanoli, Zerbin, Gaetano. Allenatore: Spalletti

Arbitro: Stieler Var: Dankert Avar: San
Reti: 85′ Salah 98′ Nuñez
Ammoniti: Konaté (L), Alexander-Arnold (L), Nuñez (L)
Angoli: 4-3
Recupero: 1′ p.t., 7′ s.t.

Luigi Ottobre