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MADDALONI- Altro passo in avanti. L’abbattimento e la ricostruzione del Ponte Vapore è molto più di una ipotesi. Sono stati completati e consegnati i risultati delle prove di tenuta statica e dinamica, ammaloramento e degrado dei materiali. Dati consegnati anche alla Procura della Repubblica. E i risultati confermano le previsioni. Lo stato di “salute del ponte” rende necessario un intervento di manutenzione e adeguamento. Ma i costi di intervento e manutenzione, spalmati nel tempo, si avvicinano molto a quelli di sostituzione con una nuova infrastruttura. Una cosa è certa: l’infrastruttura sarà tecnicamente gestita da Rfi che ne curerà ammodernamento, messa in sicurezza e adeguamento sismico. Per saperne qualcosa di più, ne pariamo con il sindaco Andrea De Filippo che ha tenuto un incontro con il direttore compartimentale della Campania di Rfi.

Sindaco l’intervento di adeguamento, gestito interamente da Rfi, è ad un passo. Quali sono i tempi?

Con Rfi (Direzione compartimentale regionale) si stanno considerando gli ultimi aspetti sulla convenzione: c’è l’intesa affinchè l’infrastruttura sia tecnicamente adottata da Rfi. L’intervento di adeguamenti ci sarà.

Quando cominciano gli interventi?

Tempi e modi saranno comunicati da Rfi che deve pianificare sia i lavori di adeguamento e messa in sicurezza. Lo stesso se invece dovesse procedere alla realizzazione di un ponte sostitutivo.

Abbattimento e ricostruzione?

E’ un’ipotesi che noi caldeggiamo. Ma sarà Rfi a fare le valutazioni dei costi de dei benefici tra gli intervento di abbattimento o di ristrutturazione.

Quale è la certezza raggiunta?

E’ certo che l’intervento si farà. Lo farà Rfi con propri tecnici e propri fondi Così come la gestione futura del Ponte.

Ma i tempi di intervento non sono troppo lenti?

Tutto è perfettibile. Ma tutto va contestualizzato: ha fatto più la nostra amministrazione in otto mesi che tutti i sindaci che si sono succeduti dal dopoguerra. Certamente, abbiamo fatto tutto quello che non è stato fatto negli ultimi dieci anni quando è scoppiato il problema, causato dalle disavventure statiche del Ponte Vapore. Basta uno slogan: Abbiamo fatto in otto mesi quello che non è stato fatto in otto anni. Molto c’è ancora da fare. E lo faremo. E scusate se è poco. ma permettetemi di dire una cosa: non è affatto poco, visti i conflitti di competenze tra enti, l’intervento della Procura, lo stato di degrado del ponte, l’onerosità dell’intervento e i problemi creati dal traffico intenso pesante interprovinciale.

Redazione