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MADDALONI- Le parti si rivedranno la prossima settimana. Di fatto, è cominciata l’acquisizione delle nuove linee guida (firmate dal sindaco Andrea De Filippo) da parte del redattore del Puc arch. Romano Bernasconi. Ma c’è molto da lavorare perchè sono emerse, e non poteva essere diversamente, differenti visioni sull’assetto strategico del territorio. Non poteva essere diversamente perchè il redattore è al lavoro da 10 anni e certamente non può stravolgere un impianto consolidato. Ma lo può integrare, può discuterne e ovviamente potrà confrontarsi. Ed è quello che accadrà nelle prossime settimane di lavoro. La sensazione è che non si potrà ripartire da zero (secondo i proclami diramati con l’insediamento dell’Ufficio di Piano) anche perchè mancherebbero i tempi tecnici e non solo. Ecco i primi punti (tra i tanti) di non sintonia tra redattore e l’enorme mole di direttive prodotte dall’Ufficio di Piano.

  1. E’ condivisa l’idea che la direttrice Maddaloni-Santa Maria a Vico diventi area sempre più commerciale. Ma il redattore ha messo in guardia sulle ricadute di un unico polo attrattore che impoverirebbe il centro storico già afflitto dalla “alta mortalità commerciale”;
  2. Emerge, nel seno dell’Ufficio di Piano, una divergenza di segno opposto sulla “Cittadella della Cultura” attigua all’area del Palazzetto dello Sport. A parti rovesciate, nel centro storico già esistono contenitori prestigiosi (da destinare alle attività educative-formative). Prevedere altri spazi significa accelerare l’impoverimento in corso sempre del centro storico;
  3. Questione pedemontana. Ipotizzata una riformulazione del precedente tracciato (che ha già scatenato resistenze per i vincoli ambientali e architettonici). Allora spunta l’ipotesi di utilizzo della linea ferroviaria Caserta-Foggia (dopo la dismissione) che cozza con quella della creazione di una pista ciclabile già messa in campo;
  4. Tutta da costruire l’area servizi in via Campolongo (ex area Face Standard). Oltre alle idee manca un confronto programmatico con Caserta e i pianificatori del nascente Policlinico
  5. Discorso analogo sul Parco urbano che verrà che a breve si darà gli organi gestionali e insedierà il suo Ufficio di Piano. Lo stesso vale per la destinazione finale delle aree di cava che necessitano di ricomposizione ambientale e messa in sicurezza che ancora non c’è.
Redazione