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La notizia della settimana appena trascorsa riguarda in particolar modo il comune di Arienzo.

Si è tenuto un Consiglio Comunale, che a prescindere dai punti all’odg, è il dato politico a tenere banco. Infatti,per ben 45 minuti, dalle 19:00 ora di inizio del consiglio fino a circa le 19:45, non vi era il numero legale. Poi è arrivato Giuseppe Guida -che è all’opposizione- e il consiglio ha potuto avere inizio.

Le considerazioni sono inevitabili: l’amministrazione comunale non ha, oramai già da tempo, una solida maggioranza, ma si tiene su un filo.  I ruoli di maggioranza e opposizione non hanno più senso: c’è chi è formalmente maggioranza ma sostanzialmente minoranza e chi è formalmente minoranza ma sostanzialmente maggioranza.

Non sono mancati i botta e risposta post consiglio, con Guida che giustifica la sua presenza per senso civico da un lato e dall’altro accusa i colleghi di minoranza di scappare e non discutere nemmeno una interrogazione presentata, senza il relatore non si può discuterel’interrogazione, la quale era stata presentata da Vincenzo Crisci. Inoltre, Guida aggiunge a sostegno della sua tesi il fatto che poi il giorno dopo sarebbero bastati 5 consiglieri per fare il consiglio.

Se la botta la dà Giusepe Guida (anche se in verità la botta l’avevamo data noi con il nostro articolo sul pungiglioneblog di cui poi la risposta di Guida) la replica la dà Francesco Crisci 1981. In pratica il neo consigliere accusa Peppe Guida di essere presente o assente a comando.

Tutto questo si inserisce nel discorso elezioni regionali,non proprio alle porte, ma ci si sta cominciando a girare intorno e si fa anche il nome del sindaco di Arienzo, Davide Guida.

L’altra notizia è ancora la cava, l’argomento verrà discussa nel prossimo Consiglio Comunale di Santa Maria a Vico. Abbiamo cominciamo nel nostro piccolo a condurre una piccola battaglia personale scrivendo sulla pagina Facebook del presidente della regione Vincenzo De Luca: FERMA LA CAVA MOCCIA.

La cosa sta lentamente coinvolgendo altri cittadini, ha avuto anche un tentativo di “appropriazione indebita”, che è comunque una cosa positiva. 

Invitiamo tutti i lettori che sono preoccupati a fare altrettanto, a niente serve, non è certamente in questo modo che si risolve il problema, ma è un modo per farsi sentire, per persuadere, per ribadire il proprio No alla dichiarazione di morte di un territorio. 

Alfredo Ferrara