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In EvidenzaL’emergenza ratti, non è stata risolta in via Costanza. Di questa problematica, ne abbiamo scritto nelle scorse settimane
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a distanza di qualche giorno, le segnalazioni provenienti dalla suddetta strada, si sono fatte più insistenti, segno che la situazione è realmente allarmante.
I residenti, ci hanno segnalato alveari di calabroni che insistono sul territorio, precisamente nelle pareti dei muri e includono paura.
E per completare, la pubblica illuminazione guasta.
“Quando rincasiamo, dobbiamo farci luce con il flash del telefono. È una situazione avvilente, ci sono topi, calabroni ed il basolato è sconnesso” afferma uno dei residenti di via Costanza.
Il Comune in questi giorni è stato impegnato per la festa di Patronale ma, assicurano i funzionari, che a breve affronteranno la vicenda.
in queste pareti, i calabroni hanno costruito gli alveari
Il basolato sconnesso in via Costanza
La pubblica illuminazione è guasta
Tre, due, uno VIA. Le luminarie installate in occasione della festa di San Michele Arcangelo, Patrono della città di Maddaloni, illuminano il centro storico. All’ombra delle due torri è festa. Ecco le prime foto postate su Facebook.
EventiTre, due, uno VIA.
Le luminarie installate in occasione della festa di San Michele Arcangelo, Patrono della città di Maddaloni, illuminano il centro storico. All’ombra delle due torri è festa.
Ecco le prime foto postate su Facebook.
Anche questo l’avevamo anticipato e … indovinato. Clicca qui per leggere La delusione per la mancanza di eventi, in città, è palese, soprattutto per chi prevedeva una fonte di guadagno con i festeggiamenti Patronali. Ma noi l’avevamo detto, il Commissario è uomo di legge e […]
In EvidenzaAnche questo l’avevamo anticipato e … indovinato.
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La delusione per la mancanza di eventi, in città, è palese, soprattutto per chi prevedeva una fonte di guadagno con i festeggiamenti Patronali. Ma noi l’avevamo detto, il Commissario è uomo di legge e se l’atto di richiesta prevede un’anomalia, un errore oppure non è completo, il permesso non viene concesso.
Per molti, questa cose sono assurde, ed effettivamente lo sono in un paese che ha avuto poco a che fare con la legalità. Ma vi assicuriamo che, altrove, l’applicazione delle leggi e/o regolamenti, sono consueti.
Una sfilza di permessi negati, niente autorizzazioni ad personam.
E attenzione, la serata non è ancora iniziata.
di Dario Bocchetti Ma oggi è la festa di San Michele Arcangelo, Patrono della città di Maddaloni? Io non me ne sono accorto ma, probabilmente, è solo una sensazione personale, soggettiva. Magari entrando nei trenta, inizio a vivere diversamente alcuni momenti che una volta […]
Senza categoriadi Dario Bocchetti
Ma oggi è la festa di San Michele Arcangelo, Patrono della città di Maddaloni?
Io non me ne sono accorto ma, probabilmente, è solo una sensazione personale, soggettiva.
Magari entrando nei trenta, inizio a vivere diversamente alcuni momenti che una volta attendevo con ansia, forse perché c’era una breve pausa delle attività didattiche o magari in fin dei conti provavo piacere percorrendo Corso I Ottobre e le strade caratterizzate dalle luminarie, le luci delle giostre e quel modo casareccio, rustico, naif di vivere la ricorrenza.
Sarà che sono cresciuto, o realmente si avverte un senso di noia, una voglia di evadere dalla monotonia tradizionalista che avvolge ancora parte di questa città? Sia chiaro, qui nessuno può permettersi il lusso di giudicare, semplicemente ci sono diverse scuole di pensiero che hanno diversi modi di vedere la festa Patronale.
Innanzitutto, facciamo i conti con la realtà. Io non credo che questa festa, possa attirare la curiosità di tanti turisti, ma forse neppure quella di chi abita i paesi limitrofi. In ogni caso, anche se ciò dovesse succedere, secondo voi, faremmo una bella figura?
La festa di San Michele, si svolge per lo più in piazza con, con gli eventi musicali, la Processione, le bancarelle, le luminarie …
Ed in via Matilde Serao, all’interno della fiera settimanale, con le giostre ed i “Panino-Bus”, a pochi metri da questo…
Si, magari qualcuno può parlare di indotto, di un respiro seppur flebile dell’economia maddalonese, ma anche questo è relativo ed opinabile. Io credo che ci sia la necessità di programmare in maniera più lungimirante l’economia di un paese e dei singoli commercianti, magari implicando anche la ricorrenza Patronale in un piano di giovamento finanziario che non può far leva, però, esclusivamente alla sola durata dei festeggiamenti.
Si è appurato che i soldi raccolti negli scorsi anni per i festeggiamenti della festa, dalla questua generosa dei fedeli in onore del Santo Patrono, possono raggiungere cifre considerevoli che vengono impiegate per le luminarie, per i palchi e le attività (ricreative più che altro) per lo svolgimento della festa.
Non voglio fare demagogia, ma questi proventi, non sarebbero più utili se fossero destinati al rifacimento del manto stradale, delle condotte idriche o magari per il ripristino strutturale del Castello e delle Torri?
Ed a proposito di Castello e Torri, ma è necessario che il Santo Patrono debba scendere in città in questi giorni? E se la festa, o almeno parte di essa, si svolgesse nei pressi del Santuario sulla collina di San Michele? Sicuramente la zona antistante al luogo di Culto, è una delle più pulite della città e potrebbe rappresentare una cornice più caratteristica, presentabile e sobria.
Ovviamente ciò, non farebbe impazzire di gioia gli amanti del folklore….
Ma questa festa, non poteva essere semplicemente un momento Religioso?
Beh, ora devo lasciarvi, si è fatto tardi e devo portare il vestito dal sarto. Stasera tutti in tiro … sigh
E grazie a delle persone devote al Santo Patrono, anche quest’anno , ci saranno i festeggiamenti a San Michele a Maddaloni. Ho letto il programma, nulla di straordinario, nulla di eccezionale. Quest’anno tutto nel più silenzio assoluto, direi quasi religioso, forse anche troppo. Si avrà […]
Eventi
E grazie a delle persone devote al Santo Patrono, anche quest’anno , ci saranno i festeggiamenti a San Michele a Maddaloni.
Ho letto il programma, nulla di straordinario, nulla di eccezionale. Quest’anno tutto nel più silenzio assoluto, direi quasi religioso, forse anche troppo.
Si avrà una festa sobria con tanti momenti di cerimonie religiose officiate dal clero maddalonese.
Ci sono le giostre, c’è la luminaria, ci saranno le bancarelle, c’è anche il fuoco pirotecnico e tutte le sere momenti musicali.
A proposito di momenti musicali, sicuramente andrò a salutare un grande artista Mimì Palmiero e la sua orchestra e la banda musicale diretta da un nostro concittadino Gigino Pascarella, alias u Borgia.
Senza dimenticare la processione che ritorna di domenica con il Santo Patrono.
Bene penso che ho detto tutto? No, ho dimenticato il concertino finale, con un cantante famoso.
Tutto questo organizzato, nel massimo silenzio, senza l’aiuto dell’amministrazione comunale e con delle regole ferree imposte dalla chiesa, ma solo con l’aiuto di pochi cittadini.
Quindi bisogna ringraziare chi riesce a tenere ancora vive queste tradizioni che in un modo o altro portano benessere alla città.
Qualcuno mi dirà che nel terzo millennio questi tipi di manifestazioni sono superate, non hanno più quell’attrazione di una volta.
Oggi le luminarie non sono più le luminarie di una volta, hanno tecnologie nuovissime e offrono uno spettacolo da mozzafiato, come pure i fuochi pirotecnici.
Ci sono paesini del sud che organizzano feste patronali dove partecipano centinaia di migliaia di turisti, dove hanno creato un’economia ed anche occupazione e quindi perché tutto questo non si può organizzare anche da noi?
Una bella domanda? Dove sfido chiunque a rispondere.
Una cosa è certa, non si può organizzare in pochissimi giorni una festa patronale, senza la collaborazione fattiva dell’amministrazione comunale, dove la Chiesa giustamente per i fatti accaduti precedentemente ha tirato i remi in barca.
Comunque godiamoci questa festa, visto che questo ci passa il convento, con la speranza che vada tutto bene e con la promessa che appena finisce, già si inizi a pianificare per l’anno prossimo, anche perché, secondo me, se deve essere festa, festa sia, altrimenti facciamo solo una festa religiosa e se la organizzano gli addetti ai lavori, non certamente i mast i fest.
Carlo Scalera
Si torna a parlare della centrale Turbogas. L’impianto produttivo, la cui entrata in esercizio risale al 1977, comprende 4 gruppi turbogas ed occupa un’area di ben 69.000 m2. Nel 2012, a seguito del parere sfavorevole del Comune di Maddaloni e della Provincia di Caserta, il […]
PoliticaSi torna a parlare della centrale Turbogas. L’impianto produttivo, la cui entrata in esercizio risale al 1977, comprende 4 gruppi turbogas ed occupa un’area di ben 69.000 m2. Nel 2012, a seguito del parere sfavorevole del Comune di Maddaloni e della Provincia di Caserta, il Ministero dell’Ambiente ha emanato un decreto di diniego della Autorizzazione Integrata Ambientale per l’esercizio dell’impianto rendendolo indisponibile dal servizio di generazione elettrica. Enel nel mese di maggio 2012 ha presentato ricorso davanti al TAR del Lazio avverso il decreto di diniego dell’AIA e, secondo quanto riportato sul sito della stessa azienda, ha chiesto l’autorizzazione a cessare definitivamente l’esercizio della centrale. Recentemente Enel ha deciso di lanciare un progetto chiamato Futur-E per identificare con i soggetti interessati, cioè amministrazioni e comunità locali, soluzioni sostenibili per dare nuova vita a ventitré centrali elettriche in disuso tra cui la turbogas di Maddaloni. I progetti e le ipotesi in campo sono molteplici: aree commerciali integrate, fabbriche ad alto contenuto tecnologico, potenti “data center” di internet, centrali a biomassa o di trattamento rifiuti ed addirittura aziende automobilistiche. Le 23 centrali dismesse sono state suddivise in tre grandi gruppi: il primo gruppo racchiude quelle centrali che potrebbero continuare a produrre energia elettrica se venissero riconvertite; il secondo gruppo è quello di impianti inglobati nel tessuto urbano che non sono più pensabili come siti di generazione elettrica e queste centrali potrebbero essere riprogettate per essere destinate ad altri scopi, industriali e non; l’ultimo gruppo, infine, comprende quegli impianti che, pur non essendo ubicati all’interno di città, non hanno più possibilità di continuare l’attività di generazione elettrica e per questi siti Enel intende valutare proposte alternative, promuovendo in alcuni casi dei “concorsi di idee”. Non è dato sapere al momento quale siano le intenzioni di Enel circa la centrale Turbogas di Maddaloni. L’unico dato certo è che la città ha ospitato la centrale per circa 40 anni senza ricevere alcun ristoro sia in termini economici che lavorativi. Non meno importante è stato l’impatto del sito sull’ambiente. Basti ricordare che, come evidenziato nella Conferenza di Servizi del 2012, convocata dal Ministero dell’Ambiente, le acque di falda della Centrale ENEL Turbogas sono risultate contaminate da metalli pesanti ed idrocarburi. Tali dati sono stati contestati da Enel attraverso studi e rilievi finanziati dalla stessa azienda tanto che nella conferenza dei servizi del mese di febbraio 2016 , con il parere favorevole dell’amministrazione dell’ex sindaco De Lucia, è stata definitivamente sospesa la messa in sicurezza di emergenza del sito con unica prescrizione da parte della Regione Campania all’azienda della reiterazione della campagna di indagini per verificare la qualità dell’aria ed il prosieguo del monitoraggio della falda idrica sotterranea per i restanti 3 (tre) anni con una frequenza semestrale (scadenza dicembre 2018). E mancano studi circa la qualità dell’aria nel corso degli anni. Quindi di polemiche e discussioni la Turbogas ne ha scatenate tante soprattutto politiche senza addivenire mai ad una soluzione definitiva. Enel ha avuto tanto dalla città di Maddaloni e non resta che sperare che la disponibilità ed il sacrificio della città siano finalmente riconosciuti dall’azienda e ricompensati sia in termini economici che lavorativi. Pertanto nel sito che attualmente ospita la Turbogas sarebbe auspicabile che fosse finanziato o allestito da Enel, o altro soggetto, un progetto o attività che dia finalmente benefici all’economia della città. Non sarebbe tollerabile la solita cattedrale in ferro – cemento destinata alla ruggine ed all’oblio. Ne sarebbe tollerabile l’ipotesi di un riutilizzo del sito in ambito elettrico: si parla infatti di conversione in impianto per stabilizzare la rete elettrica costruendo dei compensatori asincroni.
Dott. Angelo Tenneriello
Ricordate la storia della “Fonte”, della lettera indirizzata al Commissario Prefettizio De Lucia da parte dei bambini del campo Campo Estivo “Estate soli..dale 2016” organizzato dall’A.Na.Vo e dall’oratorio “Don Bosco” della Parrocchia S. Alfonso Maria de Liguori in via Ponte Carolino? Bene, facciamo un passo […]
In EvidenzaRicordate la storia della “Fonte”, della lettera indirizzata al Commissario Prefettizio De Lucia da parte dei bambini del campo Campo Estivo “Estate soli..dale 2016” organizzato dall’A.Na.Vo e dall’oratorio “Don Bosco” della Parrocchia S. Alfonso Maria de Liguori in via Ponte Carolino? Bene, facciamo un passo indietro e…
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quindi…
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Ebbene si, l’area è stata bonificata e, come avevamo ampiamente previsto, il Commissario Prefettizio di Maddaloni, Samuele De Lucia, ha mantenuto l’impegno assunto con i bambini, dimostrando serietà e sensibilità.
La notizia, è stata presa con enorme soddisfazione dall’associazione di volontariato maddalonese che commenta:
“Grazie alla sensibilità e all’efficacia dimostrate dal Commissario Prefettizio Samuele De Lucia la fonte della vergogna torna ad essere un luogo vivibile. Quando Istituzioni e cittadini si parlano trionfa il bene comune”
Ovviamente, i bambini del campo estivo, sono tornati sul luogo e, finalmente, hanno potuto visitare il sito in tutto il suo splendore.
Una magnifica pagina di storia quella scritta dagli attori di questa vicenda.
di Carlo Scalera E’ opportuno che si ritorni a parlare di Referendum dopo che si è saputo il giorno che si andrà a votare, quindi a poco più di due mesi dal voto, vedo e leggo solo silenzio, scevro da confronti e con un dibattito […]
Politicadi Carlo Scalera
E’ opportuno che si ritorni a parlare di Referendum dopo che si è saputo il giorno che si andrà a votare, quindi a poco più di due mesi dal voto, vedo e leggo solo silenzio, scevro da confronti e con un dibattito che continua a colpi di slogan con gazebi sparsi al sole e al vento.
C’è una vera spiegazione in tutto questo, tranne che in alcuni casi sporadici ed in luoghi chiusi , sulla riforma, per il momento ancora non la fa nessuno, tranne in televisione con il rottamato D’Alema.
Mi rendo conto che sono pochissimi che possono disquisire, nei confronti, sul ruolo di questo nuovo Senato.
Ad esempio chi contestava il fatto che non saranno scelti con normali votazioni, i fautori della nuova Costituzione rispondono che, provenendo dai Consigli Regionali questi sono comunque stati eletti.
Passi. Ovviamente il criterio della scelta non è previsto nella riforma. E la cosa non è di poco conto nel meccanismo della democrazia.
Per esempio le opposizioni troveranno spazio nel nuovo Senato? I74 senatori che arriveranno dai Consigli Regionali verranno assegnati alle varie regioni in base alla popolazione. Perfetto. Ci sono diverse Regioni che su questa base potranno avere solo 2 senatori. Verranno scelti tutti e due dalla maggioranza che governa quelle regioni o ci sarà uno della maggioranza ed uno dell’opposizione?
Comunque non fraintendetemi, lo so che molti di voi avete idee chiarissime per voler votare SI o NO, ma la maggior parte della gente, statisticamente, è disinformata e un disinformato non ha motivazioni particolari per andare ad ogni costo a votare, a meno che non verranno messe in campo le famose truppe a pagamento.
Tra chi invece è ben informato, primeggia palesemente la volontà al NO ma questo io credo che questo sia assodato anche dai sondaggi.
Mi corre l’obbligo di fare un po’ di chiarezza nel dire che non si vota per la legge elettorale, quindi con l’informazione partiamo già bene. Comunque…Per prima cosa gli indecisi a votare non vanno, se non sono proprio comodi e il 4 dicembre non è esattamente un invito ad andare per chi già è abbastanza agnostico a riguardo.
Ora, il NO ha una schiera di persone che vogliono andare espressamente a dire NO, mentre il SI per lo più basa il proprio numero sull’affluenza di chi le idee le ha poco chiare…pensa che alcuni addirittura pensano che il quorum ancora ci sia e quindi si credono furbi a stare a casa nell’intento di “far saltare il quesito” senza nemmeno muoversi dalla sedia. Un’altra sollecitazione di discussione è un punto forte del si è l’eliminazione delle province. Peccato che si tratti dell’1.5% della spesa pubblica del paese, con servizi che dovranno essere trasferiti ai comuni e questa è una scelta demagogica al massimo! Era molto meglio farle funzionare le Province con competenze esclusive da togliere ai comuni e ridurre drasticamente il numero dei comuni accorpando tutti quelli sotto i 30.000 abitanti (da ottomila ad ottocento) cosicché si avrebbe una grande razionalizzazione della spesa pubblica eliminando enti poco efficienti (i piccoli comuni) e togliendo tantissime seggiole alla politica politicante, come pure le province che andrebbero pure ridotte di numero (110 sono veramente troppe) accorpando quelle che non arrivano ad una certa soglia di abitanti (es. 400.000 ab.).Le città metropolitane non servono, più utile ampliare i grandi comuni inglobando gli hinterland.
Per concludere, anche se penso che ci sarà una grande astensione, io penso che ogni cittadino elettore dovrebbe studiare il cambiamento costituzionale proposto e fare un confronto con il testo elaborato nell’immediato dopoguerra. Dovrebbe, inoltre, contestualizzare da un punto di vista storico-sociale entrambi i testi, per valutare con maggior cognizione se sia giusto cambiare o meno.
Lo so che forse è esagerato affermare, come alcuni fanno, che bisogna essere esperti di diritto costituzionale per poter votare con competenza su questo quesito(o astenersi, perché anche l’astensione dovrebbe essere un atto consapevole), ma credo sia indispensabile, comunque, uno studio serio prima di decidere il proprio voto, cosa che sinceramente non leggo e non vedo in giro, ma solo approssimazione e non voglio dire come dice qualcuno “hanno dato a pazziell man i criatur”.
C’eravamo tanto amati, film di Ettore Scola e interpretato fra gli altri da Vittorio Gassman e Nino Manfredi. Proviamo ad adattare l’opera cinematografica del maestro Scola del 1974 alla politica di Maddaloni e sostituiamo la regia con la città e gli interpreti con Antonio Cerreto […]
PoliticaC’eravamo tanto amati, film di Ettore Scola e interpretato fra gli altri da Vittorio Gassman e Nino Manfredi.
Proviamo ad adattare l’opera cinematografica del maestro Scola del 1974 alla politica di Maddaloni e sostituiamo la regia con la città e gli interpreti con Antonio Cerreto e Gigi Bove, nel 2012 sindaco ed assessore in contemporanea.
Tra i due, non scorre buon sangue da qualche mese; in realtà i dissapori si sono verificati già in più occasioni ma, questa volta, l’attacco è stato più o meno frontale (l’avvocato non ha fatto nomi) ed il consigliere uscente Bove, ha replicato proprio “de visu”.
Ma andiamo con ordine. Cerreto, dopo le segnalazioni delle note protocollate e delle immagini postate sul noto social Facebook inerenti al mancato taglio dell’erba che fanno eco alle numerose segnalazioni delle buche presenti in varie zone che caratterizzano il manto stradale della città e, ancora, dopo l’articolo del Cumpà che incontra il Commissario clicca per leggere l’articolo, posta sul suo profilo Facebook quanto segue:
“Volevo fare una comunicazione a tutti gli amici di f b non Maddalonesi per una nuova professione politica sorta nella mia città e cioè quella di SEGNALATORE di buche e/o erbacce al Comune per poi prendersi i meriti. Quindi se avete bisogno di questi politici li potete prendere gratis con obbligo di tenerveli. Infine, ci sono quelli che si fanno pubblicità dicendo di aver incontrato il commissario straordinario e di aver dato dei suggerimenti su svariate materie; se volete anche questi noi ce li abbiamo. Meditate, Maddalonesi, meditate.”
L’ex AN Bove, a questo punto, si sente chiaramente chiamato in causa e replica;
“Si, presente come segnalatore di buche ed erba incolta. Segnalare disagi senza ricoprire cariche pubbliche è , per me, bello, legale e sinonimo anche di grandi soddisfazioni e gratificazioni morali. Ahaha”
Staremo a vedere se ci saranno repliche da parte dell’ex fascia tricolore e se la vicenda avrà un seguito.
In allegato il programma completo
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