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In EvidenzaMADDALONI- In bilico tra il taglio al personale, la ristrutturazione del Gruppo Cementir Italia e il «Piano di completamento estrattivo» ancora non completato. Se La Cementir sfoltisce circa 250 addetti in tutta Italia, ben dieci unità rischiano di perdere il posto di lavoro a Maddaloni, in quello che resta l’impianto più grande e meno toccato dalla ristrutturazione. Dieci tagli innescati anche dall’esternalizzazione dei servizi estrattivi. Ma oggi, la Rsu aziendale all’unisono con lo sciopero nazionale del gruppo, ha fatto sentire la sua presenza in Regione. Sono due le emergenze per Maddaloni: La prima è il taglio di dieci unità lavorative. La seconda, è che lo stabilimento di Maddaloni, e con esso tutto il comparto estrattivo campano, ha bisogno di una proroga delle concessioni. Ragioni che Fillea-Cgil, Filca-Cisl e Feneal-Uil affidano ai numeri: «Degli oltre tre milioni di metri cubi da estrarre (autorizzati dalla regione) sono stati asportati poco più di un milione e mezzo. Serve tempo per completare l’attività regolarmente autorizzata». Insomma,per asportare circa tre milioni di metri cubi, e in contemporanea realizzare la ricomposizione ambientale, servono quattro anni pieni di lavoro. Ma l’emergenza è tutta imposta dalla concomitanza di scadenze: Maddaloni (riconosciuta area di crisi) può estrarre fino al luglio 2017. Da qui, la mobilitazione sindacale, che vale per tutte le attività estrattive su scala regionale per ottenere dal Consiglio regionale una «sacrosanta proroga per smaltire i volumi estrattivi autorizzati e completare le opere di ricomposizione ambientale». Non si discute più dell’apertura di nuovi fronti estrattivi o di nuove autorizzazioni. Solo del completamento di quelle ottenute e quindi del mantenimento dei livelli occupazionali. Ci si muove su due fronti molto caldi: da una parte la difesa delle concessioni ottenute e dall’altra la questione occupazionale vista a anche in prospettiva. Infatti, l’acquisizione della Cementir-Sacchi suona come un campanello d’allarme: l’asse strategico produttivo del Gruppo Cementir si sta lentamente spostando verso il Centro-Nord. Sempre lentamente la Rsu teme che Maddaloni perda, nel tempo, la sua centralità produttiva. E quindi potenzialità occupazionali. Calendario alla mano, c’è un’emergenza immediata: tutelare i dieci posti di lavoro in esubero. Una a medio termine: difendere, con una opportuna proroga, le concessioni ottenute e i volumi ancora da estrarre con le automatiche ricadute sul mantenimento dei livelli occupazionali. E una a lungo termine: fare chiarezza sul futuro della stabilimento locale per il quale si potrebbe prospettare, in chiave di strategie industriali, un lento declino fino alla dismissione finale.
“Il meetup “Amici di Beppe Grillo Maddaloni” scende in campo per la questione ferrovia. L’obiettivo è raccogliere il maggior numero possibile di firme da presentare al Commissario Prefettizio De Lucia in modo da poter aprire un tavolo di discussione tra comune, RFI e una delegazione […]
Politica“Il meetup “Amici di Beppe Grillo Maddaloni” scende in campo per la questione ferrovia. L’obiettivo è raccogliere il maggior numero possibile di firme da presentare al Commissario Prefettizio De Lucia in modo da poter aprire un tavolo di discussione tra comune, RFI e una delegazione di cittadini. La scelta di raccogliere le firme nasce per manifestare il proprio dissenso dinanzi al progetto, continuamente cambiato, che RFI vuole adottare per la linea ferroviaria che interessa Maddaloni, che prevede il transito di convogli alta capacità e alta velocità. Il progetto porterà, infatti, la suddivisione in due della città, con l’installazione di barriere antirumore alte circa 5 metri. Inoltre il transito dei convogli creerà inquinamento acustico e ambientale, oltre alle vibrazioni dovute alle dimensioni e alla velocità dei convogli stessi. Infine, verrà messo in secondo piano il traffico regionale, con un peggioramento del già scarso servizio di collegamento; pensiamo ai tanti pendolari, studenti o lavoratori. Il meetup darà a tutti i cittadini la possibilità di firmare la petizione poiché è presente sul territorio con una serie di gazebo; in alternativa, recandosi presso l’ufficio comunale, dove sono depositati i moduli.”
Quella che segue, è la segnalazione di A.F. che ieri sera, in via Monti, territorio del comune di San Marco Evangelista, al confine con Maddaloni e San Nicola la Strada, si è trovato praticamente fuori casa sua, alcuni individui, probabilmente malintenzionati. A.F. è un giovane […]
CronacaQuella che segue, è la segnalazione di A.F. che ieri sera, in via Monti, territorio del comune di San Marco Evangelista, al confine con Maddaloni e San Nicola la Strada, si è trovato praticamente fuori casa sua, alcuni individui, probabilmente malintenzionati.
A.F. è un giovane padre di Maddaloni, stabilitosi recentemente in quel di San Marco con la famiglia e ieri sera, nonostante lo stato di agitazione, ha voluto raccontarci l’accaduto.
“Ore 20.10 sto per rientrare a casa con mia moglie e figlia in macchina e nella stradina antecedente al viale di ingresso ci sono 3/4 ragazzi, presumibilmente dell’est, che alla vista dell’auto corrono verso la campagna svoltando dietro un muro. Non potendo sapere se fossero scappati o se stessero nascosti lì dietro (da lontano sembrava che uno di loro impugnasse un’arma o qualcosa del genere avvolta da un panno), chiamo il 112 alle 20.12, dopo aver atteso diversi secondi e richiamato tre volte perché cadeva la linea, mi dicevano di allontanarmi dal posto e mettermi in sicurezza per poi ritornare dopo un’ora perché la loro unica volante era impegnata altrove. E se nel frattempo avessero derubato la mia casa? Mi hanno detto che mi avrebbero richiamato ma la momento ore 21.59 ancora nulla. Non è possibile che un territorio così ampio debba essere coperto da una sola volante, rendendo impossibile garantire un minimo di sicurezza per noi cittadini, nonostante il lavoro encomiabile che fanno le forze dell’ordine. Dopo questo episodio sono sempre più convinto di dover ricorrerre alla difesa personale, nonostante sia sempre stato contrario a ciò. E poi se dovesse succedere qualcosa di brutto cosa dovrò rispondere? Io sono stato… per mancanza dello Stato!”
Comunicato stampa Progetto Maddaloni 2.0 PROGETTO MADDALONI 2.0 RENDENOTO CHE Nonostante la crisi delle costruzioni, la Cementir Italia gode di ottima salute, come dimostra l’ultima acquisizione da parte della famiglia Caltagirone della concorrente SACCI, avvenuta a luglio,per un valore economico di 125ml di euro, raddoppiando […]
PoliticaComunicato stampa Progetto Maddaloni 2.0
PROGETTO MADDALONI 2.0 RENDENOTO CHE
Nonostante la crisi delle costruzioni, la Cementir Italia gode di ottima salute, come dimostra l’ultima acquisizione da parte della famiglia Caltagirone della concorrente SACCI, avvenuta a luglio,per un valore economico di 125ml di euro, raddoppiando di fatto la propria capacità produttiva e raggiungendo il 18% del mercato italiano del
cemento ma è da luglio che si aspetta di conoscere il pianoindustriale.
Find’ora l’unica risposta che si ha sono tre procedure di licenziamento collettivo per 260 lavoratori.
Per Progetto Maddaloni 2.0 come d’altronde anche per i sindacati l’atteggiamento dell’azienda è irresponsabile e inaccettabile.Con l’avvio delle procedure di licenziamento , Cementir disattende completamente gli impegni assunti con i lavoratori e le istituzioni locali impegni dai quali l’azienda ha tratto enormi benefici, finanziari e di concessioni.
In data odierna 18ottobre presso Unindustria di Roma si è tenuto il secondo incontro per discutere la vertenza in modo negativo.
Purtroppo l’azienda in quel tavolo non ha messo da parte i licenziamenti…
Nel frattempo “in tutti i siti produttivi i lavoratori Cementir e Cementir-Sacci sono in stato diagitazione, pronti allo sciopero generale digruppo ed ad azioni di lotta territoriali e nazionali.
Progetto Maddaloni 2.0 sta seguendo la vicenda dall’inizio e nei suoi sviluppi.
La Città di Maddaloni non può permettersi di perdere altri posti di lavoro…
Il tronco di S. Benedetto dell’acquedotto Carolino,progettato da Luigi Vanvitelli nel 1772 , per gran parte del suo percorso attraversa il territorio maddalonese, da ovest ad est, passando per il centro abitato della città, fino ad innestarsi nel Carmignano, in località Ponte Tavano, dove si presenta in […]
PoliticaIl tronco di S. Benedetto dell’acquedotto Carolino,progettato da Luigi Vanvitelli nel 1772 , per gran parte del suo percorso attraversa il territorio maddalonese, da ovest ad est, passando per il centro abitato della città, fino ad innestarsi nel Carmignano, in località Ponte Tavano, dove si presenta in elevato con una muratura di circa un chilometro di lunghezza. Esso per secoli ha convogliato le acque potabili provenienti dalle cascate della Reggia Vanvitelliana, nel Carmignano, storico condotto che , dal ‘600 fino all’inizio del ‘900, è stato il più importante rifornimento idrico per il centro storico di Napoli. Tale tronco del Carolino, dopo il lavoro di riscoperta degli studiosi Ventrella( Ettore e Roberta), riportato sul libro “ Le Reali Delizie” ed in numerosi articoli di stampa, e dopo un riuscitissimo convegno del marzo 2014, organizzato dal PD locale, è diventato un simbolo di identità culturale, entrando nel cuore dei cittadini maddalonesi.
La soprintendenza di Caserta, nel 2015, vincolandolo per tutto il suo percorso, lo ha definitivamente consacrato come patrimonio da tutelare e da preservare. Tale riconoscimento rappresenta un risultato importante che ci incoraggia a proseguire nell’opera di recupero.
L’associazione politica “ Democratici per Maddaloni”, nella quale si ritrovano tutti i promotori del suddetto convegno, compreso l’architetto E. Ventrella, ritorna con determinazione sull’argomento.
Già il socio dell’associazione, nonché dirigente del PD l’architetto Marco Lombardi, membro della commissione PUC, ne ha prospettato ampiamente la sua valorizzazione .
E’ nostro intento contribuire a valorizzare le risorse storico- architettoniche e paesaggistiche del territorio, anche con l’intento di dare dignità a spazi periferici che altrimenti sarebbero condannati al degrado con il rischio di un utilizzo insalubre.
Per non parlare dell’enorme importanza che l’ispezione del condotto nella sua interezza, con l’individuazione capillare di tutte le prese d’acqua che da esse si dipartono e con ripristino della sua integrità, potrà finalmente impedire lo scarico in esso di acque tossiche provenienti dai tanti siti inquinati. Un condotto così prezioso, nato per convogliare la acque limpide e cristalline delle sorgenti del Fizzo non può continuare ad essere il canale che convoglia veleni. Il progetto di recupero dovrà prevedere inoltre la creazione di sentieri alberati che dovranno abbellire i percorsi e potenziare l’aspetto ambientale e paesaggistico, con particolare riferimento al tratto fuori terra in località ponte Tavano
Percorrere sentieri , lungo le vie delle acque, traboccanti di storia ed espressione dell’ingegno dei nostri padri, resi ancor più suggestivi dal simultaneo restauro delle antiche masserie poste lungo il suo percorso ed ormai dimenticate, può contribuire ad arricchire l’animo umano di insospettata energia interiore, generata dalle atmosfere rievocative dell’esperienza e degli insegnamenti dei nostri antenati.
Per i motivi sopraesposti, l’associazione si propone, in fase preliminare, il raggiungimento dei seguenti obbiettivi finalizzati al successivo recupero e rilancio del bene :
1) Promuovere un protocollo di intesa, unitamente ai comuni interessati (in particolare Caserta) , la Soprintendenza e il Polo Museale di Caserta nonchè il Demanio (proprietario del bene) finalizzato alla bonifica dell’intero tratto interrato e fuori terra del Tronco, compreso il restauro dei mulini di San Benedetto, dei torrini di ispezione e della parte emergente di innesto nel Carmignano;
2) Avviare la procedura di riconoscimento Bene Unesco anche di questo tratto dell’Acquedotto Carolino nel territorio di Maddaloni;
3) Contribuire all’apposizione del vincolo architettonico anche dell’acquedotto seicentesco del Carmignano, ancora presente nel territorio, in particolare dal mulino di Maddaloni a Montedecoro, fino ad incontrarsi con il Carolino nella zona di Ponte Tavano.
Arch. Ettore Ventrella
Dott. Giovanni Carfora
Soci Fond. Associazione
Democratici per Maddaloni
GRANDE SUCCESSO PER LA PREVENZIONE DEI RISCHI NATURALI E ANTROPICI ALLA CHIUSURA DELLA DUE GIORNI “IO NON RISCHIO 2016” RISCONTRI ENTUSIASMANTI. Maddaloni ,Piazza Umberto I – 15 e 16 ottobre 2016 . Conclusa la campagna informativa nazionale IO NON RISCHIO che , tra le oltre […]
Eventi
GRANDE SUCCESSO PER LA PREVENZIONE
DEI RISCHI NATURALI E ANTROPICI
ALLA CHIUSURA DELLA DUE GIORNI “IO NON RISCHIO 2016” RISCONTRI ENTUSIASMANTI.
Maddaloni ,Piazza Umberto I – 15 e 16 ottobre 2016 .
Conclusa la campagna informativa nazionale IO NON RISCHIO che , tra le oltre seicento piazze italiane coinvolte, ha interessato il comune di Maddaloni.
Il successo riscosso ha superato qualsiasi aspettativa, vedendo coinvolto un gran numero di cittadini interessati ad apprendere le buone pratiche di protezione civile da tenersi, in particolare, in caso di eventi sismici , realizzando a pieno i fini della campagna nata nel 2011 : promuovere il ruolo attivo della popolazione nel campo della prevenzione.
Oltre 2000 gli opuscoli distribuiti dai dieci comunicatori , unico gruppo campano di volontari Croce Rossa Italiana, operativi presso la sede di Maddaloni – Comitato di Caserta , che ha seguito un percorso formativo nei mesi che hanno preceduto l’ evento , promosso e realizzato con la sinergia della Presidenza del Consiglio dei Ministri Dipartimento di Protezione Civile, INGV , ANPAS , reluis.
I volontari protagonisti dell’ iniziativa , organizzati , formati e preparati , cittadini fra i cittadini, contribuiscono quotidianamente alla riduzione del rischio e ringraziano i formatori IO NON RISCHIO Roberta Crispino ed Erminio Petillo volontari CISOM, la comunità tutta ,le Istituzioni e gli esercenti che li hanno sostenuti rendendo possibile la diffusione di informazioni utili in un territorio esposto al rischio sismico, alluvione e maremoto come quello italiano.
Più che arredo, un vero e proprio arredamento urbano. Lo stile adottato? Il vintage. Per quel che se ne dica, Maddaloni è un vero salotto, ma non solo… la città delle due torri, propone un’innovativa tecnica di abbellimento strade, coadiuvata alla sicurezza stradale con poltrone […]
In EvidenzaPiù che arredo, un vero e proprio arredamento urbano.
Lo stile adottato? Il vintage.
Per quel che se ne dica, Maddaloni è un vero salotto, ma non solo… la città delle due torri, propone un’innovativa tecnica di abbellimento strade, coadiuvata alla sicurezza stradale con poltrone pronte ad ospitare quei conducenti che avvertono sintomi di stanchezza e necessitano di riposo.
E che dire dei tanti materassi che giacciono sui cigli stradali di via Pio La Torre, via Starzalunga, via Feudo ….
Questa foto scattata pochi minuti fa in via Libertà, all’incrocio con via Appia
Questo angolo di soggiorno, è presente da circa un mese ed è situato a pochi passi dal centro storico, su una strada molto trafficata.
Cosa vogliamo dire? Che chi di dovere, avrà visto questa situazione già da tempo ma continua a girarsi dall’altro lato.
Le cause plausibili che comportano questo spettacolo indecoroso, non possono non essere che le seguenti:
o questi ingombranti sono stati gettati senza avvisare la ditta incaricata per lo smaltimento, oppure c’è un’anomalia del servizio.
In ogni caso, per essere di aiuto a quei cittadini che intendono smaltire i propri rifiuti ingombranti in maniera lecita, riproponiamo il numero verde da chiamare per stabilire le modalità e l’appuntamento con l’operatore telefonico.
Dal lunedì al venerdì dalle ore 9.00 alle ore 12.00 E’ attivo il numero verde 800901388 Per il ritiro degli ingombranti (mobili,divani. Materassi, sedie, scaffalature) – Fonte sito ufficiale del Comune di Maddaloni.
È Flavio Smarrelli il primo nome ufficiale che prenderà parte alle primarie di coalizione come candidato sindaco del Partito Democratico. Ecco l’intervista esclusiva all’ex membro della giunta Farina: La situazione amministrativa, strutturale e soprattutto economica della città di Maddaloni è drammatica. Come intende portare avanti […]
PoliticaÈ Flavio Smarrelli il primo nome ufficiale che prenderà parte alle primarie di coalizione come candidato sindaco del Partito Democratico.
Ecco l’intervista esclusiva all’ex membro della giunta Farina:
La situazione amministrativa, strutturale e soprattutto economica della città di Maddaloni è drammatica. Come intende portare avanti il suo progetto politico?
Ha ragione è drammatica . Siamo davvero ridotti ai minimi termini. Il centro destra ci ha lasciato in eredità una città “fallita”, dove non c’è nulla che funzioni . Bisogna ricominciare daccapo, con coraggio e determinazione . Nessun Partito politico o coalizione o Sindaco riuscirà da solo. Ci vuole il coinvolgimento ideale e la partecipazione attiva di tutti i cittadini . Ma questi si potrà ottenere solo se riusciremo a convincere e a ridare speranza con una proposta politica amministrativa seria e credibile, portata avanti da uomini e donne oneste e capaci, con un codice di condotta fondato in modo assoluto sui valori della legalità, della moralità e della trasparenza amministrativa come guida fondamentale .
Dopo anni di grandi lotte interne, il PD, sembra abbia trovato la quadra intorno all’operato del Commissario della sezione locale, Pina Picierno. Come giudica il lavoro dell’Europarlamentare?
Fortunatamente come in tutti i partiti “tradizionali“ anche nel nostro c’è democrazia e dibattito, è una ricchezza del PD ed il più delle volte è costruttivo, ma può succedere che si incappi in situazioni di stallo amministrativo che rende necessario l’intervento esterno del commissario. Certo non è un vanto quando accade, ma capita. Poi, si può anche avere la fortuna di avere una personalità dello spessore dell’ On. Picierno come commissario di Circolo e allora si può più facilmente “ ritrovare la quadra”.
Questione primarie: quali sono i requisiti che il PD e l’intera coalizione di centrosinistra individuerà per la scelta dei candidati? Ci saranno delle restrinzioni ed eventualmente quali saranno?
Non sono stati ancora ben definiti . Per il PD esiste uno statuto che le disciplina, ma considerato l’azzeramento degli organi di dirigenza interna dovuti al commissariamento l’On Picierno potrebbe vantare maggiore discrezionalità nella definizione dei criteri stessi .
Una candidatura alle primarie non può essere improvvisata. Chi saranno i suoi compagni di viaggio, pronti a sostenerla in questa cavalcata?
Per adesso posso dire di essere stato incoraggiato da molti amici storici, ma la disponibilità, ripeto la disponibilità alla candidatura è una scelta prima di tutto autonoma. Io non ho correnti di riferimento , non le ho mai avute, non mi interessano e sicuramente interessano ancora meno ai maddalonesi.
Cosa pensa dei nomi che in questi mesi sono apparsi sui giornali come potenziali candidati per il centrosinistra?
Ne conosco qualcuno, ma non do giudizi; sarebbe una presunzione che non mi appartiene. I giudizi alla fine spetteranno agli elettori delle primarie .
Facciamo un passo indietro. Lei ha ricoperto il ruolo di assessore con la sindacatura di Michele Farina. Cosa pensa di quella consiliatura?
Si poteva fare molto di più. Potremmo ripartire da dove abbiamo lasciato . Sarebbe già un buon inizio .
Dal 2010, Maddaloni è stata governata dal centrodestra. Dapprima con Antonio Cerreto poi con Rosa De Lucia. Oggi il centrosinistra ha la possibilità di calciare un rigore a porta vuota o crede che i vari movimenti civici o un’eventuale riproposizione del centrodestra possano rappresentare validi esponenti da contrapporre alla corazzata che si sta formando all’ombra delle due torri?
Infatti. Mai dare niente per scontato. Ma è fuori di dubbio che una classe politica e dirigente come quella del Centro destra, responsabile dello stato di sfascio della città, avrà un compito difficilissimo per spiegare cosa hanno combinato. Non penso sia facile giustificare inadeguatezza , incapacità e spesso illegalità offerte tutte insieme in un lasso di tempo così lungo .
Come intende conciliare la sua attività imprenditoriale con quella politico/amministrativa? Maddaloni necessita di un impegno totale, a 360’…
Non si conciliano , un Sindaco fa il Sindaco.
Venerdì 21 ottobre 2016, alle ore 17:00, nella Sala Polivalente del Museo civico di Maddaloni, in via Nino Bixio 211, si terrà la presentazione degli atti del convegno “Il complesso monastico di Santa Maria de Commendatis, sede del Museo Civico: storia, arte e architettura”, che […]
EventiVenerdì 21 ottobre 2016, alle ore 17:00, nella Sala Polivalente del Museo civico di Maddaloni, in via Nino Bixio 211, si terrà la presentazione degli atti del convegno “Il complesso monastico di Santa Maria de Commendatis, sede del Museo Civico: storia, arte e architettura”, che si è tenuto nella splendida cornice della chiesa del complesso, dedicata all’Assunta, il 6 febbraio scorso. Tale evento rappresenta l’atto conclusivo di un percorso di studio critico ed eterogeneo che trova la sua realizzazione materiale nella pubblicazione di questo volume; un’azione culturale che è stata possibile grazie all’impegno profuso da studiosi di grande esperienza ed anche grazie al supporto economico della Regione Campania – Settore Musei e Biblioteche. Hanno dato il loro contributo a questo lavoro editoriale:
– la Dott.ssa Maria Rosaria Rienzo, Direttrice dell’Istituzione Museo Civico di Maddaloni, con l’intervento dal titolo “Il complesso monastico di Santa Maria de Commendatis – note e curiosità”;
– la Prof.ssa Danila Jacazzi, docente del Dipartimento di Architetture e Disegno industriale della SUN, con l’intervento dal titolo “Maddaloni e Calatia nella cultura cartografica del Rinascimento”;
– il Prof. Giulio Sodano, docente di storia moderna del Dipartimento di Lettere e Beni Culturali della SUN, con l’intervento dal titolo “Feudalità e città nell’età moderna: il caso dei Carfa e lo stato di Maddaloni”;
– la Prof.ssa Nadia Barrella, docente di museologia del Dipartimento di Lettere e Beni Culturali della SUN, con l’intervento dal titolo “Raccontare Maddaloni: alcune riflessioni a partire dal Museo Civico”;
– il Dott. Daniele Napolitano, Ph. D. Student SUN, con l’intervento dal titolo “Del marketing territoriale e dello sviluppo sostenibile locale”;
– il Prof. Giorgio Agnisola, docente della Pontificia Facoltà teologica dell’Italia Meridionale, con l’intervento dal titolo “Una sezione d’arte contemporanea nel Museo Civico di Maddaloni.
La presentazione prevede l’intervento prestigioso del Prof. Saverio Carillo, docente del Dipartimento di Architettura e Disegno Industriale della SUN, che proporrà ai presenti una panoramica dei punti analizzati nel volume. Ad anticipare questo momento saranno i saluti del Commissario straordinario del Comune di Maddaloni, Dott. Samuele De Lucia, e della Direttrice dell’Istituzione Museo Civico, Dott.ssa Maria Rosaria Rienzo. A moderare l’evento sarà il Dott. Antonio Cembrola, studioso e volontario del Museo Civico. In sala saranno presenti anche gli autori.
Dott. Antonio Cembrola
Ufficio stampa
Istituzione Museo Civico di Maddaloni
Maddaloni, lì 18 ottobre 2016
Nota curriculare Prof. Saverio Carillo
Professore Associato per il Settore scientifico-disciplinare Icar 19 (Restauro) 08/E2, è membro del Collegio Docenti del Dottorato di ricerca in Architettura, disegno industriale e beni culturali, e già di quelli in Conservazione dei Beni Architettonici e Progettazione Architettonica e Urbana e Restauro dell’Architettura della Seconda Università di Napoli. È docente di Laboratorio di Restauro e di Adeguamento funzionale dello spazio costruito, avendo insegnato, tra gli altri, Caratteri Costruttivi dell’Edilizia Storica, Tecniche di Restauro Urbano Laboratorio di Tecniche di analisi dei materiali dell’edilizia storica per i Corsi di laurea della Facoltà di Architettura “Luigi Vanvitelli” e SICSI della Seconda Università degli Studi di Napoli. È membro del comitato di direzione della storica rivista “Arte cristiana” della Fondazione Beato Angelico di Milano. È tra gli studiosi più attenti di Architettura sacra del Novecento avendo prodotto sull’argomento oltre 80 contributi. Ricercatore di restauro dal 2002. Ha partecipato anche a commissioni per valutazioni comparative a posti di ricercatore universitario. Svolge attività di Valutatore per progetti ministeriali e di alcune Università italiane. È membro di Comitati scientifici per alcune riviste. I suoi interessi di studio si appuntano sulle motivazioni intellettuali volte a giustificare l’intervento nella contemporaneità storica sulle preesistenze. La lettura delle processualità temporali, attente al risarcimento della compagine affaticata della materia dell’architettura, viene analizzata sia dal punto di vista meramente contingente, che da quello ideologico/storiografico volto a darne una esegesi coerente. Nell’ambito disciplinare del restauro costituiscono stagioni privilegiate di indagine quei secoli dell’epoca moderna più prossimi alla contemporaneità. L’indirizzo di approfondimento del progetto di architettura sacra degli ultimi cento anni lo ha portato a studiare, con particolare attenzione, la stretta connessione tra materiali moderni e implicazioni semantico-figurali chiamate a inverare il sentimento religioso cogente. In maniera coestensiva, ha dato contributi alla lettura delle architetture per le comunità, anche in chiave urbanistica, supportate, le medesime, da un’interpretazione ideologica della realtà. La sua attività di ricerca trova occasione di esposizione con comunicazioni a Convegni, nazionali ed internazionali, nonché su riviste specializzate. La sua operosità professionale si attesta in consulenze, partecipazioni a Commissioni edilizie, collaborazioni, interventi diretti e progetti inerenti, prevalentemente, la salvaguardia delle finiture. Ha sostenuto la Direzione Scientifica del restauro della scultura bronzea di Pericle Fazzini “La Resurrezione” nell’Aula Paolo VI in Vaticano, in collaborazione con la Prefettura della Casa Pontificia e la Fonderia Nolana Del Giudice. In occasione di EXPO 2015 ha curato la direzione scientifica del lavoro di riproduzione della copia al vero, nella tecnica del bronzo ‘a cera persa’, della Madonnina del Duomo di Milano, esposta nel Padiglione della Veneranda Fabbrica del Duomo.
di Dario Bocchetti Amato e criticato ma, sicuramente autorevole e rispettato, magari temuto, anzi, senza dubbio temuto dai suoi rivali politici. Il nome di Franco Lombardi ha suscitato e tutt’ora crea ancora divergenze tra la gente. Un dato però è oggettivo: Franco Lombardi è stato l’ultimo […]
Politicadi Dario Bocchetti
Amato e criticato ma, sicuramente autorevole e rispettato, magari temuto, anzi, senza dubbio temuto dai suoi rivali politici.
Il nome di Franco Lombardi ha suscitato e tutt’ora crea ancora divergenze tra la gente.
Un dato però è oggettivo: Franco Lombardi è stato l’ultimo politico Maddalonese conosciuto oltre i confini provinciali.
L’ex sindaco di Maddaloni, era una persona carismatica, un animale della politica intesa nel suo significato più nobile ed originale, ossia l’arte di governare e nel bene o nel male lui amministrava la città, riuscendo a rappresentarla anche all’esterno del perimetro del Consiglio Comunale.
“Il potere logora chi non ce l’ha” diceva l’ex Presidente del Consiglio Giulio Andreotti e Franco Lombardi era un uomo di gran potere e facendo ricorso ad un altro aforisma celebre dell’ex leader della Democrazia Cristiana “A parte le guerre puniche mi viene attribuito di tutto”, anche in questo caso troviamo una certa analogia nella persona di Franco Lombardi visto che i suoi successori, avversi alla coalizione di centrosinistra, hanno più volte additato le cause dello stato della città di Maddaloni all’ex Consigliere Regionale.
Ma se dopo dieci anni, si continua a parlare insistentemente di Franco Lombardi, evidentemente è proprio vero che il potere logora chi non ce l’ha perchè la caratura politica dell’Onorevole Lombardi non ha investito nessun altro e chissà per quanto tempo ancora.
Unione dei Comuni, cassa deposito e prestiti, assunzioni Iacta, foro boario, promozioni dipendenti comunali… ai posteri l’ardua sentenza, ma se fosse stato ancora vivo l’Onorevole Franco Lombardi, oggi quei “posteri”, probabilmente, avrebbero rappresentato una parte minoritaria della città, perchè l’ombra di Franco è quella che oggi solo le due torri possono esibire, ovvero la sagoma emblematica che governa dall’alto e che nessuno ha saputo sostituire nè scalfirne l’immagine.